Thai Ly Hao Nam, il bimbo di 10 anni che era finito in un pozzo in Vietnam alla vigilia di Capodanno del 2023, è morto. Secondo quanto emerso, il piccolo si trovava nei pressi di un cantiere per la costruzione di un ponte nella provincia del delta del Mekong per cercare rottami metallici insieme a un gruppo di amici, ma è inavvertitamente caduto in una conduttura di calcestruzzo larga appena 25 centimetri e profonda 35 metri.

Thai ha chiesto subito aiuto, permettendo così che i soccorritori potessero arrivare nell’arco di pochi minuti sul posto. Le speranze hanno però iniziato a essere ridotte quasi al lumicino lunedì 2 gennaio 2023, nel momento in cui non sembravano esserci segnali di vita da parte del bimbo.

Nonostante tutto, la squadra non si è arresa e ha iniziato a pompare ossigeno nella cavità per provare ad aiutarlo a respirare. Successivamente, si è deciso di utilizzare alcune attrezzature speciali che possono rivelarsi efficaci in queste occasioni, oltre ad allentare la terra nei pressi del pozzo per poter far scendere una gru e recuperare il vietnamita. Anche questo si è rivelato però inutile.

Alla fine non si è potuto che constatarne il decesso, dopo un lavoro durato quasi 100 ore. “Le autorità hanno stabilito che il bimbo è morto e stanno cercando di recuperare il corpo“, sono state le parole del vicepresidente della provincia meridionale di Dong Thap, Doan Tan Bu.

Sulla base dei rilievi dei medici che sono intervenuti, convinti di poter aiutare Thai una volta uscito dal pozzo, il bambino sarebbe morto a causa di una serie di fattori concatenati: oltre al luogo impervio, si sarebbero rivelati decisivi anche la profondità del cratere, la durata dei soccorsi e le possibili lesioni subite durante la caduta.

La storia ha ricordato la vicenda di Alfredino Rampi, un bimbo romano di soli sei anni, che era stato inghiottito da un pozzo artesiano a Vermicino, vicino Frascati, in provincia di Roma, a pochi metri dalla casa di famiglia nel giugno del 1981. Più di 20 milioni di italiani erano rimasti con il fiato sospeso davanti alla Tv nella speranza di ricevere notizie positive su di lui. Anche in quel caso non c’è stato niente da fare, nonostante si sia tentato di fare il possibile per salvarlo per ben 60 ore. A febbraio 2022, invece, aveva perso la vita Ryan, un bambino di cinque anni caduto in un pozzo in Marocco e morto dopo essere stato portato in superficie dai soccorritori.

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