Quando si tratta di una mostra di un artista irriverente e controverso come Maurizio Cattelan, tutti sanno perfettamente che rimarranno stupiti. Dopo i bambini pupazzo impiccati ai rami della quercia di piazza XIV maggio, 18 anni fa, ora Cattelan impicca se stesso rappresentando il suicidio d’artista.

I visitatori della mostra You hanno visto la statua di cera penzolante di Cattelan, in elegante completo blu e con un coloratissimo mazzo di fiori in mano, nell’elegante bagno di marmo verde di Casa Corbellini-Wassermann, progettata da Piero Portaluppi, e sede della galleria Massimo De Carlo.

La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 25 giugno: da martedì a sabato dalle 11 alle 18.30.

Un primo colpo davvero da maestro. Il secondo appuntamento è atteso per mercoledì alle ore 14 al Tempio crematorio del Cimitero monumentale dove, in collaborazione con il Museo del Novecento, sarà allestita Ninna nanna, l’opera di Cattelan del 1994 ritraente dei sacchi pieni delle macerie del Pac di via Palestro, distrutto nel 1993 a causa di un attentato mafioso che uccise cinque persone.

Le opere di Cattelan sono un tutt’uno con l’allestimento, considerato dall’artista parte integrante dell’opera. Cattelan usa sempre con saggezza, e anche difficoltà, gli spazi pubblici. I bambini pupazzo impaccati ai rami della quercia di piazza XIV maggio restarono lì solo per un’ora, rimossi a seguito delle lamentele dei passanti spaventati.

Per l’installazione di L.O.V.E, nel 2010, un dito medio di 11 metri posto in Piazza Affari, l’artista ha dovuto intraprendere lunghe trattative con la giunta comunale, che alla fine ha dato il permesso di mantenimento della scultura per 99 anni.

A Milano furono ritirate anche le locandine con l’immagine del piccolo Hitler inginocchiato in preghiera preparate per la campagna di affissione della mostra di Palazzo Reale del 2010, a seguito delle proteste della comunità ebraica.

Nonostante le controversie legate alle sue opere e alle particolari scelte dei luoghi di allestimento, Cattelan è da sempre un artista che riesce a provocare e soprattutto a far riflettere sul vero significato di abbattere le barriere, attraverso un’arte pungente e realistica.

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