Giuseppe Stilo, un uomo di 33 anni originario di Vibo Valentia e residente ad Alba, in provincia di Cuneo, è morto improvvisamente durante un volo Ryanair che dall’aeroporto di Torino Caselle lo avrebbe portato a Lamezia Terme. L’uomo, un dipendente della Ferrero, stava viaggiando con la moglie incinta al quarto mese quando ha accusato un malore improvviso poco dopo il decollo. Ad intervenire, il personale di bordo e due medici che si trovavano fra i passeggeri. Niente da fare, però: le condizioni dell’uomo erano già gravissime.

In seguito al malore dell’uomo, il comandante ha invertito la rotta dell’aereo, decollato da poco, ed è tornato verso Caselle, dove all’atterraggio lo aspettavano i soccorsi. A salire a bordo, un medico e un infermiere: ogni tentativo di rianimare Giuseppe Stilo, però, è risultato vano, e il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Ancora da chiarire, per il momento, le cause della morte del 33enne, sulle quali la Procura ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati né ipotesi di reato.

A far discutere, nelle ultime ore, sarebbero state però le testimonianze di alcuni soccorritori, i quali avrebbero segnalato degli intoppi nelle procedure di accesso al varco designato, con conseguenti ritardi. Voci che sarebbero state smentite da Sagat, società che gestisce l’aeroporto di Torino Caselle, e dall’azienda sanitaria Azienda Zero, i quali avrebbero dichiarato, in base a quanto riportato dal Corriere della Sera, che i soccorsi sarebbero stati allertati immediatamente e che il loro arrivo sarebbe stato tempestivo.

La centrale operativa 118 è stata allertata e ha provveduto a inviare l’ambulanza di base (…)”, spiegano, come si legge sul quotidiano. “All’arrivo dell’aereo il medico in servizio presso l’aeroporto è salito immediatamente sul velivolo e ha provveduto a erogare una scarica con il defibrillatore semiautomatico (Dae) e a somministrare dell’adrenalina. In precedenza, due medici che si trovavano a bordo avevano già provveduto a erogare altre due scariche. Dopo la terza, il Dae non ha dato più indicazioni sull’uso della terapia elettrica”.

Secondo Azienda Zero, inoltre, non ci sarebbe stato alcun ritardo nei soccorsi, anche se la prima ambulanza con i volontari ha impiegato “circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale”, una circostanza che non avrebbe cambiato l’esito della vicenda. “Nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo, mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente”, ha concluso l’azienda sanitaria. “Non c’è quindi stato un ritardato soccorso e la sinergia tra i medici presenti a bordo, gli assistenti di volo, i sanitari in servizio presso l’aeroporto e il 118 hanno dato al paziente tutte le possibilità che aveva di uscire da quella drammatica situazione”.

Durante il volo, inoltre, la moglie dell’uomo era seduta alcune file più indietro e non si è accorta di quanto successo. Appresa la notizia, la donna ha avuto un malore ed è stata trasportata in ospedale. I due si erano sposati nell’estate del 2023, e aspettavano l’arrivo del loro primo figlio.

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