I carabinieri del Nas sono alla ricerca in tutta la penisola di un pericoloso lotto del sapone “Germoci”, usato spesso dai medici negli ospedali, per sottoporlo a sequestro preventivo e cautelativo.

Un provvedimento adottato dalla Procura della Repubblica di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di un pensionato, Cesare Ruffolo, di 74anni, dopo una trasfusione di sangue.
Il sangue sarebbe stato infetto da un batterio veicolato nella sacca proprio dal sapone incriminato.
Il lotto specifico scade nel 2016 e le ricerche sono iniziate principalmente nell’azienda che lo produce, ma tutte le confezioni sono state vendute agli ospedali.
L’operazione andrà avanti per moltissimo tempo. Il procuratore di Cosenza, Dario Granieri spiega: “Il provvedimento è stato preso perchè abbiamo l’esigenza di vedere se vi possano essere altre confezioni contaminate dalla presenza del batterio.”

 

Nell’ospedale di Cosenza, di sacche contaminate ve ne sarebbero state due. Anche un altro degente ha avuto problemi dopo una trasfusione di sangue, ma essendo più giovane e sano, la vicenda non ha avuto un risvolto così tragico.

Nell’ambito dell’inchiesta sono indagati ora sette dirigenti ospedalieri che sarebbero stati direttamente o indirettamente responsabili di quanto è avvenuto anche se è davvero strano che un batterio possa essersi annidato in un detergente antibatterico.

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