Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato dal Norwegian Nobel Committee (è l’unico premio che non viene assegnato dalla giuria svedese, a norvegese) a due giornalisti, Maria Ressa e Dmitry Muratov, “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e per una pace duratura“.

Maria Ressa è una giornalista filippina, naturalizzata statunitense, co-fondatrice del sito Rappler. Quest’ultimo è conosciuto soprattutto per le sue inchieste sul presidente Rodrigo Duterte, in carica dal 2916, il quale si autodefinisce “l’Hitler delle Filippine” per il suo autoritarismo, emerso in particolare nella cosiddetta guerra della droga. La commissione per il Nobel ha premiato la donna perché “usa la libertà di espressione per esporre l’abuso di potere, l’uso della violenza e il crescente autoritarismo“.

Ressa è già stata più volte arrestata, durante il regime di Duterte, a causa del suo operato, e il suo sito è stato messo sotto accusa dal Governo per innumerevoli capi d’imputazione, come ad esempio l’evasione fiscale o la violazione della legge sulla proprietà dei media. La giornalista però non ha mai voluto arrendersi, e già nel 2018 era stata eletta Persona dell’anno dal Time.

Dmitry Muratov è un giornalista russo, caporedattore di Novaya Gazeta. Si tratta di una testata d’inchiesta, che dal 1993, anno della sua fondazione, si batte per il diritto d’espressione dei giornalisti e per la loro indipendenza. La Commissione ha parlato del costante impegno di Muratov, “il cui giornalismo basato sui fatti e l’integrità professionale ne hanno fatto una fonte importante di informazione su aspetti censurabili della società russa, raramente menzionati su altri media. Da quando è stato aperto, sei dei suoi giornalisti sono stati uccisi. Muratov si è rifiutato di abbandonare la linea indipendente e ha costantemente difeso il diritto dei giornalisti a scrivere tutto ciò che vogliono su ciò che vogliono, purché rispettino gli standard professionali ed etici del giornalismo“. Il giornalista ha dedicato il Nobel ad  Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006. Dal Cremlino sono arrivati i complimenti del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha lodato Muratov per il suo coraggio e la strenua difesa dei suoi ideali.

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