Dopo quasi un mese dal femminicidio della barista Sharon Verzeni, 33 anni, accoltellata a Terno D’Isola, in provincia di Bergamo, la notte tra il 29 e il 30 luglio scorso, il fidanzato Sergio Ruocco, 37 anni, ha parlato a Repubblica dei suoi sospetti.

Dichiarando subito di non sapere chi potrebbe aver ucciso Sharon Verzeni, Ruocco ha spiegato che, secondo lui, a uccidere la fidanzata potrebbe essere stato un cliente del bar dove la giovane lavorava. “L’unica cosa che potrei pensare è a qualche cliente del bar che le ha dato fastidio, ma non mi ha mai detto niente”, ha spiegato l’uomo, che lavora come idraulico.

Forse l’hanno scambiata per un’altra persona”, ha ipotizzato ancora Sergio Ruocco, aggiungendo che lui e la famiglia della fidanzata credono che a ucciderla sia stato qualcuno che lei non conosceva, altrimenti “non riusciamo a capire chi potesse volerle male”.

Riguardo a lui, i carabinieri l’hanno convocato tante volte nei giorni scorsi, ma Sergio Ruocco non ha mai nominato un legale per la sua difesa. “Non ho bisogno di un avvocato, torno in caserma tutte le volte che mi chiamano, sono pronto a farlo ancora se posso dare una mano alle indagini”, ha detto l’uomo a La Stampa.

Ruocco al momento vive insieme ai genitori della fidanzata, che hanno sempre sostenuto la sua innocenza. Dopo che i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’appartamento di via Merelli a Terno d’Isola, dove Ruocco e Verzeni vivevano da 3 anni, infatti, Sergio Ruocco non si è trasferito a Seriate, dove vivono i genitori separati e i due fratelli, ma è stato subito accolto dai genitori di Sharon Verzeni a Bottanuco.

Maria Rosa Sabadini, 63 anni, madre di Ruocco, ha detto al Corriere della Sera che “quando sono andata dai Verzeni per il funerale di Sharon mi hanno detto: ‘Qui la casa è grande, Sergio può stare da noi quanto vuole. Per noi è come un figlio'”.

L’accoltellamento di Sharon Verzeni, per cui non c’è ancora nessun indagato, secondo le indagini sembra però essere il frutto di un piano preciso: la 33enne, infatti, non aveva segni di ferite sul corpo che possano far pensare a un’autodifesa, come se la ragazza non si aspettasse un’aggressione.

Tra le persone da identificare compiutamente riprese nelle immagini delle telecamere a Terno d’Isola nella notte in cui Sharon Verzeni è stata uccisa, in via Castegnate, manca un uomo in bicicletta, la cui testimonianza potrebbe rivelarsi utile per le indagini. Sembra che nelle ultime ore gli inquirenti lo abbiano identificato, anche se al momento non sembrano intenzionati a sbilanciarsi.

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