Davide Ferrerio, 21enne originario di Bologna, è stato vittima di una terribile aggressione ad agosto 2022 mentre si trovava con la famiglia in vacanza in Calabria dovuta a uno scambio di persona. Da allora le sue condizioni non sono migliorate, anzi i medici non sono apparsi ottimisti con i genitori nei colloqui che hanno costantemente: il giovane  risulta essere in “coma irreversibile“, difficilmente si potrà riprendere.

Le indagini in queste settimane non si sono fermate e hanno portato all’arresto a ridosso del pestaggio del 21enne Nicolò Passalcqua, autore del fatto, a cui si è aggiunto negli ultimi giorni quello di Anna Perugino, 41 anni, colei che ha organizzato la spedizione punitiva, e della figlia 17enne (quest’ultima è stata affidata a una comunità).

La mamma del ragazzo Giuseppina Orlando, aveva però invitato le autorità a proseguire e a capire anche il livello di coinvolgimento di quello che avrebbe dovuto essere il reale obiettivo del gruppo. La donna ci tiene però a sottolineare di non essere alla ricerca di alcuna vendetta, visto che questo non permetterebbe comunque al figlio di migliorare, ma chi si è comportato in modo così ignobile deve pagare, soprattutto perché quanto accaduto a Davide Ferrerio è avvenuto a causa di un terribile errore.

La nostra famiglia è distrutta – ha detto la mamma di Davide in un’intervista a Repubblica -. Penso che si possa capire che cosa vuol dire vivere in quella casa senza Davide, con il suo sorriso e la sua spensieratezza dei vent’anni. La famiglia si aspetta tutti quelli che hanno fatto del male a mio figlio, togliendogli il futuro, devono essere puniti da quella Giustizia alla quale ho sempre orientato la mia vita personale e professionale. Non si tratta di vendetta perché nulla vale la vita di mio figlio, ma solo di equità”,

A fare male è inevitabilmente il senso di impotenza che si prova nel vedere il giovane in quelle condizioni ormai da tempo: “La mia vita non ha più significato senza Davide, non mi potrò mai riprendere da questo dolore immenso e disumano che mi sta portando via. Vederlo in quelle condizioni in un letto e da mesi, non potergli parlare e trasferire il mio amore mi sta uccidendo”.

Nel frattempo, la donna ha chiesto, anche tramite il suo avvocato Gabriele Bordoni che “gli organi di informazione evitino di diffondere ancora le immagini terribili del pestaggio, che rappresentano per i congiunti del ragazzo un martirio. Riproporre immagini di quel tipo significa incrementare il dolore e la tragedia”, queste le parole del legale.

 

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