Nozze da incubo: lui non si presenta alle nozze, lei lo cerca e lo picchia

Nozze da incubo per una 38enne siciliana che, quando il suo fidanzato non si è presentato per la firma delle pratiche in Comune, è andata a cercarlo trovandolo in un centro commerciale: lì lo ha preso a calci e pugni.

È una storia che ha dell’incredibile quella che viene da Reggio Emilia e che è stata raccontata da “Il Resto del Carlino”. Protagonista è una coppia composta da una 38enne siciliana e da un ragazzo di appena 30 anni. Otto anni di differenza ma un amore irrefrenabile al punto che i due avevano deciso di sposarsi in Comune. Nel giorno tanto atteso, però, lui non si è presentato per la firma delle pratiche e lei, arrabbiata, è andata a cercarlo trovandolo in un centro commerciale. Lì, stando al racconto del quotidiano che ha dato la notizia, lo avrebbe picchiato. “È la seconda promessa di matrimonio infranta in sei anni che stiamo insieme. Non ci ho visto più e l’ho riempito di botte davanti a tutti” ha dichiarato Anna, questo il nome della sposa.

La prima proposta risale a quattro anni fa quando lui “si era presentato con tanto di anello”. Poi il dietrofront: “Dopo due mesi ci ha ripensato, avevo annullato tutte le prenotazioni, dal ristorante alla chiesa. Alla fine lo avevo perdonato”. Poco tempo fa “si è nuovamente fatto avanti, stavolta sembrava tutto certo fino a quando non è arrivato in Municipio per le firme del caso”. Avevano fissato la data delle nozze, avevano già comprato gli abiti, le bomboniere e prenotato il ristorante. Ma anche in questo caso è andato tutto storto: “Mi sono messa a piangere, l’ennesima mazzata dopo tante che ho avuto nella vita tra problemi di salute e familiari”.

“Ho un carattere vulcanico e così ho deciso di affrontarlo” ha raccontato la donna che poi lo ha incontrato al centro commerciale dove si è presentata “agguerrita” nascondendosi “dietro una donna addetta alla sicurezza”: “Gli ho urlato di darmi chiavi e soldi per pagare tutto ciò che avevo anticipato io per le nozze. Poi l’ho preso per il cappuccio e gli ho dato pugni e calci fino a farlo scappare e gli è andata bene perché, se succedeva al Sud, me lo tenevano fermo. Qui a Reggio, invece, al massimo si sono complimentati e tanti mi hanno detto che dovevo dargliene di più” ha concluso.

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