Cominciano ad allentarsi le maglie delle restrizioni anti-Covid, seppur con gradualità, com’era ovvio aspettarsi. La cabina di regia e poi il Consiglio dei Ministri, valutando i dati epidemiologici considerati “molto buoni” da Brusaferro e Locatelli, vertici del Cts, hanno quindi dato l’ok per alcune riaperture, che seguiranno, come già successo con il decreto precedente, un calendario specifico.

Nell’incontro del 17 maggio si è discusso del coprifuoco, che verrà lentamente spostato in avanti fino alla totale abolizione, il 21 giugno, ma anche di varie riaperture, e della ripartenza del settore wedding, finora l’unico grande escluso dalle manovre del governo.

Ma cosa potremo fare, e dove potremo andare, a partire già da domani? In generale, riapriranno a breve palestre, ristoranti, impianti sciistici, competizioni sportivi anche non a carattere di interesse nazionale. Questo il dettaglio delle riaperture.

Coprifuoco, graduale abolizione

Di fatto, già a partire dal 19 maggio il coprifuoco verrà slittato di un’ora, passando quindi alle 23; dal 7 giugno scatterà a mezzanotte, per poi arrivare alla totale abolizione, come detto, il 21 giugno.

Ristoranti e bar

Se adesso ristoranti e bar possono fare servizio all’aperto, dal 1° giugno ci saranno le riaperture anche al chiuso, ovviamente seguendo i protocolli già approvati. Da quella data riparte anche la consumazione al banco. Limite di quattro persone per tavolo, a meno che non si tratti di un nucleo familiare, e distanza tra i tavoli di almeno un metro (laddove è impossibile rispettare la distanza devono essere messe delle barriere fisiche di separazione). Mascherina per i clienti in ogni occasione in cui non siano seduti al tavolo, e ovviamente per il personale.
I menù dovranno essere online, oppure in una forma plastificata che possa essere disinfettata dopo l’uso, oppure ancora cartacei usa e getta.

Palestre, piscine e impianti sciistici

Apertura anticipata al 24 maggio (inizialmente era stata stabilità il 1° giugno) per le palestre, anche in questo caso con protocollo già approvato che prevede distanza interpersonale di due metri e locali dotati di sistemi di ricambio dell’aria senza ricircolo, percorsi diversi per entrata e uscita, mascherina per il personale e per i clienti quando non impegnati nell’allenamento. Gli oggetti personali devono essere riposti in zaini e borse, ed è consigliabile arrivare già cambiati, usando gli spazi comuni solo per i cambi di indumenti minimi, da riporre poi in appositi contenitori sigillati. Il divieto di accesso alle docce viene invece disposto dal personale della palestra.

Via libera da sabato 22 maggio anche per gli impianti sciistici, con ingressi contingentati nelle cabinovie e mascherina obbligatoria. Gli skipass dovranno essere rilasciati preferibilmente con modalità online, e dovrà essere stabilito un tetto massimo di titoli di viaggio vendibili, determinato sulle caratteristiche del comprensorio, per limitare il numero di presenze giornaliere.

Ok dal 1° luglio anche per piscine al chiuso, centri termali e centri benessere, con un distanziamento di sette metri quadri da garantire in vasca. Accessi contingentati in spogliatoi, dove deve essere evitato l’uso comune dei phon, e docce. Obbligo di mascherina, distanziamento di un metro e sanificazione costante negli spazi comuni.

Stadi e palazzetti

Si torna allo stadio dal 1° giugno, mentre per palazzetti e strutture sportive al chiuso si dovrà attendere un altro mese. Ci sono ovviamente limiti per quanto riguarda la capienza e gli accessi. Dovrà essere garantito il distanziamento al momento dell’ingresso e dell’uscita, la mascherina sarà sempre obbligatoria e l’acquisto dei biglietti dovrà essere effettuato in modalità online.
La capienza non deve superare il 25% di quella massima, ed essere comunque non superiore a 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso. In occasioni di particolare rischio, soprattutto per quanto riguarda possibili assembramenti, gli eventi e le competizioni sportive si svolgeranno senza la presenza del pubblico.

Sale giochi

Ripartono, dopo un lunghissimo stop, le sale giochi, le sale scommesse, i bingo e i casinò. All’ingresso del locale obbligatoria la misurazione della temperatura, mentre le apparecchiature dovranno essere disposte in modo da evitare assembramenti e così da assicurare la distanza minima di almeno un metro tra i giocatori. Clienti e personale devono usare la mascherina e igienizzare spesso le mani, mentre le apparecchiature devono essere sanificate ogni volta dopo l’utilizzo.

Centri commerciali

Da sabato serrande alzate per i negozi dei centri commerciali, aperti anche sabato, domenica, nei giorni festivi e prefestivi; prima dell’ingresso dovrà essere misurata la temperatura corporea, e ovviamente devono essere evitati assembramenti. Qualora gli acquisti siano effettuati con scelta autonoma del cliente e manipolazione della merce, si dovrà procedere all’igienizzazione delle mani prima del contatto. Mascherina obbligatoria per clienti e personale.

Ricevimenti e banchetti

Ripartono i ricevimenti post cerimonia, sia all’aperto che al chiuso, con l’indicazione del Green Pass, ovvero la certificazione di avvenuta vaccinazione (sono al vaglio le possibilità di darlo già dopo la prima dose di vaccino e anche quella di estenderne la validità da 6 a 9 mesi), la guarigione da Covid o un tampone effettuato 48 ore prima dell’evento.

Parchi tematici e acquatici

Apertura in anticipo anche per parchi divertimento e tematici, inizialmente prevista per il 1° luglio. Dovrà essere garantito un sistema di prenotazione, pagamento ticket e compilazione modulistica online, per evitare assembramenti. Ci saranno inoltre percorsi obbligati di entrata e uscita dalle aree delle attrazioni, e nelle attrazioni si cercherà di garantire la distanza di almeno un metro tra gli occupanti.

Nei parchi acquatici dovranno essere usati, dove possibile, gommoni e mezzi galleggianti singoli, mentre per i gommoni multipli è preferibile consentirne l’utilizzo a persone non soggette al distanziamento interpersonale, come i nuclei familiari. Da valutare una riduzione della capienza massima.

I nuovi parametri

Saranno presi in considerazione nuovi criteri di valutazione per entrare nelle fasce di rischio; i parametri scendono da 21 a 12, l’incidenza dei contagi va a sostituire l’Rt, e a essere determinanti saranno tasso di ospedalizzazione e quello di saturazione delle terapie intensive. Il Ministro della Salute Speranza ha dichiarato che

Si sta in area rossa con oltre il 40% dell’occupazione dei posti letto in area medica e oltre il 30% in terapia intensiva; si resta in giallo se l’occupazione delle terapie intensive è sotto il 20% e l’area medica sotto il 30%; si sale da giallo ad arancione se in terapia intensiva si sale sopra il 20% e in area medica sopra il 30%. In via transitoria varranno tutti e due i parametri, sia vecchi che nuovi, ma mi sento di dire che sia con i parametri vecchi che con i nuovi nessuna Regione rischia adesso di passare nella fascia arancione.

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!