È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale contenente l’elenco delle patologie che porta ad applicare tempi inferiori rispetto al passato per l’oblio oncologico, in seguito alla legge entrata in vigore a fine 2023.

Grazie a questa normativa si potrà così usufruire del diritto all’oblio oncologico, termine che si riferisce all’eliminazione dell’obbligo di dichiarare la neoplasia di cui si è sofferto dopo che è trascorso un determinato tempo. Fino ad ora si arrivava a vedersi precluse alcune operazioni che possono essere più semplici per altri cittadini, come la richiesta di un prestito o di un mutuo, molte procedure bancarie o una domanda di adozione, come aveva avuto modo di sottolineare a più riprese Carolina Marconi, guarita da poco da un tumore al seno.

Secondo quanto riportato dall’ANSA, per il tumore al colon retto allo stadio 1 a qualsiasi età, gli anni dalla fine del trattamento sono ridotti a uno, mentre per chi è allo stadio 2 o 3 e per i maggiori di 21 anni, il termine scende a 7 anni dalla fine dei trattamenti. Nel caso del tumore al collo dell’utero, per gli over 21 scende a 6 anni, per quello del corpo dell’utero di qualsiasi età, scende a 5, anni, mentre per il testicolo, sempre di qualsiasi età, scende a 1.

Per il melanoma per i maggiori di 21 anni la scadenza diventa a sei anni, mentre per il tumore della mammella, uno dei più diffusi, allo stadio 1 o 2 e per qualsiasi età, il termine scende di un anno. Tra le patologie oggetto di modifica c’è anche il tumore alla tiroide, sotto i 55 anni per le donne e i 45 per gli uomini (esclusi tumori anaplastici per entrambi), il termine scende a un anno. Il termine generale, salvo per quelle malattie indicate, è di dieci anni, da calcolare dalla fine del trattamento.

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