Quanto è importante la medaglia di Quinn, primə atleta trans a vincere a Tokyo
Ha fatto coming out nel settembre 2020, spiegando di avere un’identità di genere non binary. La sua squadra si giocherà l'oro con la Svezia il 6 agosto.
Ha fatto coming out nel settembre 2020, spiegando di avere un’identità di genere non binary. La sua squadra si giocherà l'oro con la Svezia il 6 agosto.
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 resteranno nella storia non soltanto perché le uniche a svolgersi durante una pandemia, dopo essere state rimandate di un anno, ma anche perché, per la prima volta, gareggiano atlet* transgender. È stato abbattuto letteralmente un muro, rimasto in piedi per troppo tempo.
Sono tre le sportive trans a gareggiare per rappresentare il proprio Paese d’origine. Una di queste sarà sicuramente anche la prima a vincere una medaglia olimpica. Parliamo di Quinn, centrocampista canadese della nazionale di calcio che ha raggiunto con le sue compagne la finale in cui si contenderà l’oro con le avversarie della Svezia il 6 agosto.
Classe 1995, Quinn – come riportato su RollingStone -, ha fatto coming out nel settembre 2020 sul suo profilo Instagram, spiegando di avere un’identità di genere non binary: non si identifica né come maschio né come femmina. Perciò ha chiesto, nei suoi confronti, l’uso di pronomi neutri they e them. Risponde al suo cognome, Quinn, senza nomi che possano far supporre un determinato genere. Quinn ha ammesso di “aver sempre vissuto la mia vita già da molti anni come una persona apertamente trans” e che “le persone che amo di più sono già a conoscenza della mia scelta“. Una decisione non presa alla leggera, ma dettata dal desiderio di aiutare a sostenere la comunità LGBTQ+ per costruire un mondo più inclusivo.
Diverso il caso di Laurel Hubbard, 43 anni, sollevatrice di pesi neozelandese, che ha gareggiato nella categoria supermassimi +87 chili, per poi annunciare il suo ritiro dalle gare. La sua transizione è iniziata nel 2013 e queste sono le sue prime Olimpiadi. La sua partecipazione ai giochi di Tokyo 2020, purtroppo, è stata caratterizzata da molte polemiche, tanti troppi hater che le hanno fatto la guerra sul web.
Fino al 2015 nessun atleta transgender poteva partecipare alla competizione. Quell’anno però il CIO ha aggiornato il suo regolamento ammettendo alle gare anche le persone che hanno cambiato sesso. Tuttavia, a partire dal 2016, nessuna e nessun atleta transgender ha partecipato ai Giochi olimpici invernali o estivi.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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