La forma dellʼacqua di Del Toro vince l’Oscar del 2018, l’Italia si aggiudica una statuetta per Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino: ecco tutti i vincitori e il racconto della serata.
La serata del Dolby Theatre di Los Angeles alla fine conferma in buona parte le previsioni della vigilia dei 90esimi premi Oscar 2018 e vede trionfare il film di La forma dell’acqua di Guillermo del Toro che si porta a casa 4 statuette. Un Oscar anche all’Italia con Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino, per la miglior sceneggiatura non originale.
Frances McDormand, miglior attrice, ha incassato una standing ovation tutta al femminile facendo alzare tutte le donne nominate in sala e dicendo:
Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare di cui parlare. Ma non stasera durante le feste. Chiamateci tra tre, quattro giorni, nei vostri uffici naturalmente. O venite nel nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho due parole prima di lasciarvi stasera, signore e signori: impegniamoci per l’inclusione!
L’edizione 2018 degli Oscar è stata contraddistinta dalle donne, la prima edizione dopo il caso Weinstein e durante la serata non sono mancati i riferimenti alla vicenda e al movimento #TimesUp. Le donne sono state al centro della serata, il tema femminile è stato ripreso più volte nel palco con Salma Hayek e Ashley Judd con Annabella Sciorra che hanno lanciato un video che parlava di inclusione sociale mentre Geena Davis, protagonista di un classico del femminismo come Thelma & Luise, ha confessato del fatto che dopo quel film ritenevano che si sarebbero prodotte più pellicole con protagoniste femminili. “Allora non successe ma ora è arrivato il momento”.
Jimmy Kimmel, conduttore della serata, nella sua introduzione della novantesima cerimonia di premiazione degli Oscar ha parlato delle donne e non ha risparmiato critiche a Weinstein dicendo:
L’Oscar è l’uomo ideale: tiene le mani a posto, non dice mai cose fuori luogo e soprattutto non ha un pene. E’ esattamente l’uomo di cui c’è bisogno oggi a Hollywood. (…) Fino allo scorso anno sembrava impensabile che due film di supereroi fossero interpretati da donne e afroamericani. Oggi dopo solo un anno siamo davanti a due successi come Wonder Woman e Black Panther. (…) A Hollywood era tempo di un cambio e la lotta per evitare le molestie sul lavoro era da tempo dovuta. Risolta la questione sul lavoro poi rimarranno tutti gli altri ambienti dove le donne sono vittime di certi atteggiamenti.
Il conduttore ha concluso la sua introduzione citando parlando del grande escluso dall’Academy, Harvey Weinstein e ha detto: “Unico ad essere stato cacciato dall’Academy oltre a Carmine Caridi mandato via in passato perché riproduceva illegalmente i film che avrebbe dovuto solo guardare”.
La forma dell’acqua
Gary Oldman per L’ora più buia
Frances McDormand per Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Allison Janney per Io, Tonya
Chiamami col tuo nome a James Ivory, per il film di Luca Guadagnino
Guillermo del Toro, La forma dell’acqua
Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan.
Mark Bridges per Il filo nascosto
Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick per L’ora più buia
Richard King e Alex Gibson per Dunkirk.
Mark Weingarten, Gregg Landaker, Gary A. Rizzo per Dunkirk.
Paul D. Austerberry, Jeffrey A. Melvin e Shane Vieau per La forma dell’acqua
Coco di Lee Unkrich e Darla K. Anderson
John Nelson, Paul Lambert, Richard R. Hoover e Gerd Nefzer per
Blade Runner 2049
Lee Smith per Dunkirk
Heaven is a Traffic Jam on the 405 di Frank Stiefel
The Silent Child di Chris Overton e Rachel Shenton
Jordan Peele per ‘Get Out
Roger Deakins per Blade Runner 2049
Alexandre Desplat per La forma dell’acqua
Remember me di Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez in Coco.
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