Ero come una bambola”: inizia così il racconto di Chiara, 20 anni, che nel 2022 aveva denunciato due pallanuotisti di Serie A1 per stupro. “Quei due mi prendevano, mi giravano, mi muovevano come volevano. Io sono magra ed esile. Loro sono due pallanuotisti forti e prestanti. Non potevo nulla contro di loro, contro la loro forza”, riporta Il Secolo XIX.

Ora i due universitari, di 22 e 24 anni, sono indagati dalla procura di Genova per violenza sessuale, ma non solo. Alla prima accusa si è aggiunta anche quella di revenge porn, dopo il ritrovamento di alcuni video di quella sera che i due si sarebbero scambiati con il cellulare, oltre ad ulteriori filmati di atti sessuali girati con altre ragazze.

I fatti erano avvenuti, in base a quanto raccontato dalla presunta vittima, in un appartamento del quartiere genovese di Quezzi nell’aprile del 2022. La ragazza, della quale non si conosce il cognome, li aveva raccontati per tre volte: un mese dopo le presunte violenze, davanti agli ispettori della squadra mobile, poi nell’ottobre 2023, davanti al pubblico ministero Gabriella Dotto, e infine nelle scorse settimane nel corso dell’incidente probatorio.

Alle autorità, la presunta vittima aveva raccontato di essersi recata spontaneamente a casa di uno dei due pallanuotisti: “Mi fidavo bene dell’altro ragazzo. È il compagno di una mia amica. Non avrei mai potuto credere che si sarebbe comportato in quel modo”, si legge su Il Secolo XIX. Poi, i due avrebbero approfittato dello stato alterato della ragazza per costringerla ad un rapporto sessuale: “Mi ha messo le mani sulle gambe e voleva farmi bere ancora”, ha detto Chiara agli inquirenti.

Il rapporto è andato avanti per oltre un’ora. Un incubo. Non vedevo l’ora che finisse (…) Non mi muovevo, non avevo la forza. Ero come paralizzata dalla paura. Temevo che mi facessero male”, ha spiegato. “Avevo il magone e non riuscivo neppure a parlare. Li ho solo pregati di smetterla ma loro sono andati avanti senza fermarsi”. Secondo l’accusa, i due avrebbero anche procurato ferite alla ragazza nel tentativo di violentarla, mentre lei si stava opponendo agli abusi, come accertato anche dai medici del Pronto Soccorso.

I duescrive la pm Gabriella Dotto, come riportato, fra gli altri, dal Corriere della Seraabusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui versava la ragazza al momento del fatto, in quanto alterata dall’abuso di sostanze alcoliche, costringevano quest’ultima a compiere e subire atti sessuali, procurandole varie lesioni”.

Poi, l’intimazione: “Il ragazzo che conoscevo bene si è avvicinato e mi ha detto chiaramente che quello che era accaduto doveva rimanere tra di noi. Che ho provato? Un profondo senso di vergogna. Non volevo che ‘sta cosa girasse”. Sui video, invece, Chiara ha specificato: “Non ho dato alcun consenso e non li ho mai visti riprendermi”.

L’avvocato Fabio La Mattina, che difende uno dei due indagati, ha dichiarato a Il Secolo XIX: “Contestiamo gli addebiti. Si è trattato di un rapporto sessuale consenziente e non è stata posta in essere alcuna violenza e costrizione nei confronti della ragazza. In tal senso è stata appositamente avanzata da parte della difesa una formale richiesta di incidente probatorio sui telefoni degli indagati per comprendere la corretta cronologia dei fatti. Il mio assistito è scosso da queste accuse e confida quanto prima che venga chiarita la propria posizione avendo piena fiducia nell’operato della magistratura”.

Ora, la procura di Genova sta indagando le ipotresi di stupro di gruppo, lesioni e revenge porn.

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