Patrick George Zaki, secondo la sentenza rilasciata oggi, 18 luglio 2023, dai giudici del tribunale di Mansura, è stato condannato a tre anni di carcere. Lo hanno confermato all’Ansa i legali del giovane che, dopo gli ultimi 22 mesi di custodia cautelare in prigione, dovrà scontare i restanti 14 mesi in cella. Il 37enne, arrestato al Cairo nel febbraio del 2020 con l’accusa di aver diffuso notizie false tramite un articolo pubblicato nel 2019, è stato uno studente dell’Università di Bologna. Lo scorso 5 luglio, infatti, si è laureato a distanza con 110 e lode, presentando una tesi in giornalismo, media e impegno pubblico.

Nella mattinata di oggi, Patrick Zaki aveva spiegato via social di essere in attesa di una data per il verdetto finale e, poco dopo la condivisione di un post su Twitter, ha cercato di chiedere aiuto telefonando al quotidiano La Repubblica e lanciando un breve messaggio: “Aiutatemi, mi stanno arrestando di nuovo. Non ci posso credere, avvisate la mia famiglia”.

L’avvocato dell’attivista, Hoda Nasrallah, dopo l’udienza e il successivo trasferimento del giovane nella gabbia degli imputati, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa, annunciando un ricorso contro la condanna: “Chiederemo al governatore militare di annullare la sentenza o di far rifare il processo come è avvenuto nel caso di Ahmed Samir Santawy”, queste le parole pronunciate dal legale del ricercatore egiziano davanti al palazzo di Giustizia di Mansura, in merito alla sentenza che non ammette ulteriori possibilità di appello.

La sentenza che ha condannato a tre anni di carcere Patrick Zaki è il peggiore degli scenari possibile”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, condividendo il resoconto dei fatti in un video pubblicato su Instagram: “Speravamo che oggi si fissasse una data per il verdetto e che poi arrivasse l’assoluzione”:

Dopo 22 mesi di carcere durissimo e un processo iniziato più di un anno fa, l’immagine di Patrick trascinato via dall’aula del tribunale di Mansura è terrificante. Una volta tornato a casa, in molti hanno abbandonato questa storia, ma noi no. Questa vicenda non finisce qui.

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