Ritrovato un corpo nell'Adige: è quello di Patrizia Ruzza, scomparsa il 1° giugno
C'è la conferma: il cadavere riaffiorato dal fiume lo scorso 14 giugno appartiene alla 49enne scomparsa da Noventa Vicentina all'inizio del mese.
C'è la conferma: il cadavere riaffiorato dal fiume lo scorso 14 giugno appartiene alla 49enne scomparsa da Noventa Vicentina all'inizio del mese.
Adesso c’è la conferma, il cadavere riaffiorato il 14 giugno scorso dalle acque dell’Adige, nei presi di Legnago, a Verona, appartiene a Patrizia Ruzza. Lo si apprende anche in una dichiarazione pubblicata su Facebook da Mattia Veronese, sindaco di Noventa Vicentina, il paese di cui la donna era originaria.
Ci è giunta la triste notizia che la nostra concittadina Patrizia Ruzza, scomparsa da casa dal giorno 2 giugno, è stata ritrovata deceduta – si legge nel post – […] Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai parenti, con un particolare sentimento di vicinanza alla mamma Lina e ai fratelli Moreno, Lorella ed Elisa.
La quarantanovenne era scomparsa dopo essere uscita di casa, il 1° giugno scorso; a dare l’allarme, il giorno seguente, i familiari, che l’avevano cercata inutilmente al telefono. Patrizia Ruzza, alla guida della sua Fiat 500, ritrovata nella zona del ponte di Albaredo d’Adige, pare fosse diretta verso Cologna Veneta. Di lei, però, si sono perse le tracce, con le ricerche andate avanti per cinque giorni e poi sospese anche a causa dell’innalzamento del fiume.
Ad accorgersi del corpo nelle acque dell’Adige era stato un vigile del fuoco in pensione che, percorrendo la ciclabile all’altezza di Vigo, poco prima di mezzogiorno, aveva notato il cadavere.
I vigili del fuoco di Legnago sono intervenuti sul posto con un gommone e una moto d’acqua, recuperando il corpo che, nel frattempo, era stato trascinato per altri sei chilometri, fino al ponte tra Terrazzo e Villa Bartolomea. La salma era stata poi trasferita alle celle mortuarie dell’ospedale di Legnago, a disposizione della magistratura, e qui è stata compiuta infine l’identificazione
Naturalmente gli inquirenti lavoreranno per cercare di ricostruire le ultime ore di Ruzza, al fine di capire il motivo del tragico epilogo; al momento non si sa ancora se si sia trattato di un incidente, di un gesto volontario o se ci sia stata l’azione di qualcuno. Non si sa neppure se la donna era già morta quando è entrata in acqua, oppure se sia stata buttata nel fiume in un secondo momento.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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