Il Ministero della Salute ha preso una dura decisione contro il cosiddetto “puppy yoga“, definendolo illegale e vietando l’uso di cuccioli di cane nelle sessioni di yoga.

Questo fenomeno, che ha guadagnato popolarità in Italia e all’estero, coinvolge esercizi yoga in cui gli umani interagiscono con cuccioli di cane portati appositamente dagli allevatori per favorire il benessere dei partecipanti. Tuttavia, il Ministero ha chiarito che questo tipo di pratica non è ammessa, dal momento che gli interventi assistiti con animali devono coinvolgere solo soggetti adulti di età superiore a 1 anno e adeguatamente formati. Questo per garantire la loro salute.

L’associazione Lndc Animal Protection ha presentato denuncia presso la procura di Milano per possibili casi di maltrattamento degli animali, basandosi su numerose segnalazioni e sul lavoro sul campo condotto dall’attivista @Dunia_animalara. Quest’ultima si è dedicata per mesi alla raccolta di testimonianze e alla divulgazione delle condizioni dei cuccioli di cane utilizzati nelle sessioni di Puppy yoga.

Un’inchiesta condotta il 3 aprile da Il Fatto Quotidiano ha messo in luce la realtà dietro il fenomeno, soprattutto dopo che il programma televisivo Striscia la Notizia ha mostrato immagini preoccupanti sul trattamento dei cuccioli di cane durante le sessioni. Le immagini hanno rivelato che i cuccioli erano talvolta assetati, tenuti in recinti e trasportati in casse o buste della spesa come fossero giocattoli.

“Vittoria, le nostre azioni hanno fatto centro”, ha dichiarato Piera Rosati, presidente dell’associazione Lndc, aggiungendo che quest’ultima continuerà la lotta per il benessere dei cuccioli. “Continueremo a rimanere vigili su questo fronte e a combattere verso ogni forma di maltrattamento e sfruttamento degli animali. Chiediamo ad Asl e cittadini di segnalare tempestivamente queste attività in tutta Italia ad autorità e polizia”.

“Questo è un risultato molto significativo”, ha detto Enrico Moriconi, veterinario etologo e perito esperto, che ha gestito casi gravi di maltrattamento animale nei circhi. “Viene confermato dal Ministero della Salute ciò che abbiamo sostenuto sin dall’inizio. L’illegalità dell’utilizzo dei cuccioli in queste pratiche. Sarà compito degli organi deputati al controllo e alla vigilanza fare in modo che queste iniziative a danno degli animali non proseguano”.

E ha concluso con un’aspra critica ad alcuni allevatori, “che avrebbero dovuto attenersi alle norme di legge e ai principi etici per preservare il benessere dei loro cani, ma che spesso li trascurano in nome del profitto”. Michele Pezone, l’avvocato della Lndc Animal Protection, ha inoltre suggerito che la nota del ministero potrebbe creare un precedente amministrativo con possibili implicazioni oltre i confini nazionali, dove pratiche simili sono diffuse.

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