Perché in questo centro il personale indossa maschere di volpe per nutrire i cuccioli

Il Richmond Wildlife Center di Richmond, Virginia, ha rivoluzionato la cura degli animali selvatici orfani introducendo una tecnica innovativa per conservarne la natura selvaggia.

Il Richmond Wildlife Center di Richmond, Virginia, sta rivoluzionando l’approccio alla cura degli animali selvatici orfani con una tecnica innovativa volta a garantire la conservazione della loro natura selvaggia. In un video condiviso recentemente, la fondatrice del centro, Melissa Stanley, è stata filmata mentre era intenta a nutrire una giovane volpe indossando una maschera da volpe.

Si tratta di un metodo scientificamente fondato per prevenire l’imprinting, ovvero la tendenza degli animali a formare un legame molto forte subito dopo la nascita con il primo altro animale da cui ricevono cure. Questo può accadere anche con gli esseri umani, se sono loro quelli che forniscono le cure iniziali.

Tuttavia, questo legame può comportare serie conseguenze per gli animali selvatici, rendendoli meno adatti alla vita selvaggia e più inclini a cercare interazioni con gli umani. Con conseguenze potenzialmente pericolose per entrambe le parti. Questa brillante tecnica prepara al meglio la volpe alla vita selvatica che condurrà quando sarà in grado di sopravvivere autonomamente.

“È importante assicurarsi che gli animali orfani cresciuti in cattività non si abituino agli esseri umani“, ha affermato il centro in un post su Facebook. “Per evitare ciò, riduciamo al minimo i suoni umani, creiamo barriere visive, riduciamo la manipolazione, limitiamo i trasferimenti multipli tra le diverse strutture e indossiamo maschere”.

Le persone che hanno trovato la volpe l’hanno presa a mani nude, ma il centro ha messo in guardia contro questo comportamento, evidenziando il rischio sia per il ritrovatore che per l’animale coinvolto. È sempre molto importante utilizzare guanti adeguati quando si prende con sé un animale selvatico, compresi cani e gatti, al fine di evitare il rischio di contrarre la rabbia (che si può contrarre anche con il contatto con la saliva o con ferite eventuali sulla cute dell’animale). Contrariamente alla credenza popolare, i segni della rabbia non sono sempre evidenti negli animali che potrebbero essere portatori del virus.

Il centro ha aggiunto di voler riunire il cucciolo di volpe con sua madre, quando sarà pronto.

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