Perché Venezia è senz'acqua, con canali e gondole in secca. E problemi annessi

Il capoluogo veneto è famoso per essere la "città con l'acqua alta", ma ora si sta verificando la situazione opposta, con disagi che non possono essere sottovalutati, sia per i cittadini sia per i turisti.

Le gondole sono tra le caratteristiche tipiche di Venezia, che rendono ancora più affascinante una delle città più belle d’Italia, amate anche dai turisti. Tra gli elementi distintivi del capoluogo veneto c’è anche, suo malgrado, l’acqua alta, con cui gli abitanti sono costretti a convivere. Spostarsi può diventare davvero problematico, anche per brevi distanze.

Ora, però, si sta verificando inaspettatamente il fenomeno opposto, situazione che non può però essere sottovalutata. Alcuni canali sono finiti sotto il livello di guardia, al punto tale da non essere navigabili (sotto i 60 centimetri), ma nemmeno le previsioni permettono di tirare del  tutto un sospiro di sollievo. Sulla base di quanto riferimento dal Centro Previsioni del Comune di Venezia, il quadro non è incoraggiante neanche nel weekend in arrivo, quello in cui in Laguna si terrà il Carnevale, evento che attira sempre migliaia di persone a volte provenienti anche dall’estero. Tra sabato 18 e martedì 21 febbraio 2023, infatti, il livello dovrebbe arrivare al di sotto dei 55-60 centimetri. 

Impossibile già da ora non notare uno scenario che avrebbe quasi del surreale. Le gondole, infatti, sono rimaste incagliate nella fanghiglia, al punto tale da rendere difficile anche fornire i soccorsi in caso di necessità.

Fornire aiuto a chi si sente male è alquanto complesso, come ha fatto sapere Paolo Rosi, primario del Suem 118, attraverso un comunicato stampa: “Stiamo facendo fronte con difficoltà – ha detto – a una situazione ambientale che rende ancora più complessa la gestione dei soccorsi in Laguna, in particolare nella città storica. I nostri operatori sono spesso costretti a fermare i mezzi a distanza rispetto al punto di destinazione e a proseguire a piedi, in molti casi con un paziente da trasportare a braccia. Garantiamo ogni soccorso, ma lo facciamo con un carico di difficoltà superiore”. 

Non si tratta, però, è bene precisarlo, di un problema del tutto nuovo per il capoluogo veneto, almeno nei primi mesi dell’anno, ma che quest’anno sta avendo una portata più grave del previsto. Si deve infatti mettere in conto almeno un’altra settimana con condizioni simili a causa della siccità anticiclonica, che rende difficile insieme all’alta pressione l’incremento dell’acqua.

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