Comizi con 6 belle donne così "questi mo*goli guardano le cosce": l'audio choc del candidato Pinna
Il candidato con Gianfranco Rotondi alle regionali della Sardegna avrebbe mandato gli audio sessisti a un amico. Ora si giustifica: “Una goliardata”.
Il candidato con Gianfranco Rotondi alle regionali della Sardegna avrebbe mandato gli audio sessisti a un amico. Ora si giustifica: “Una goliardata”.
“Sto facendo questa campagna elettorale in modo molto diverso dal solito. Ho sei donne molto belle che mi sostengono durante i miei incontri con le persone”: inizia così l’audio Whatsapp virale del candidato alle regionali della Sardegna Pietro Pinna, che negli ultimi giorni è finito al centro di un caso mediatico per le frasi maschiliste inviate a un amico.
A diffondere il vocale il quotidiano Gallura Oggi, il quale riporta le parole sessiste pronunciate dal candidato di Democrazia Cristiana con Gianfranco Rotondi, 56 anni, ex militare. “Se ti presenti da solo, sei un cane bastonato che parla. Invece con queste sei mie amiche, molto belle… Due sono vestite in pantaloni in pelle e stivali, due in minigonna e due leopardate, con delle camicie belle aperte che fanno un bel vedere”, spiega l’uomo, che nei suoi comizi si fa accompagnare da sei ragazze. “Questi mo*goli guardano le cosce della mia amica, qualcuno è tornato a casa e ha messo incinta la moglie”.
Delle dichiarazioni di estrema gravità, che il politico ha inizialmente negato. Contattato da L’Unione Sarda, Pietro Pinna si è poi giustificato parlando di ‘goliardata’: “Era solo una goliardata per un amico… Sì, quegli audio li ho inviati io a un amico. Ma era uno scherzo”. E ha continuato: “Sono una persona ironica che da sempre scherza con gli amici, rispettando chiunque. Quanto alle donne, sono tante le sostenitrici che mi stanno supportando in questa fase pre-voto. Mai mi permetterei di oltraggiarne la figura”.
Intanto, l’opposizione risponde. “Uno schifo. Una vergogna assoluta” dichiara Alessandra Todde, candidata del centrosinistra, come si legge su L’Unione Sarda. “La mercificazione del corpo femminile sfruttata in campagna elettorale pur di recuperare qualche voto. Non solo ciò è moralmente riprovevole, ma è anche un insulto all’intelligenza degli elettori sardi. Sono orgogliosa di avere tante donne candidate al mio fianco e di rappresentare una coalizione che difende i diritti di tutte le donne”.
“Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna”, commenta invece Paolo Truzzu, candidato per il centrodestra. “E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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