La distribuzione del farmaco nelle strutture autorizzate partirà a partire dalla prima settimana di ottobre 2022: l'interruzione di gravidanza dovrà avvenire entro il 49esimo giorno.
In Emilia Romagna le donne che avranno la necessità di assumere la pillola abortiva Ru46 sarà disponibile anche nei consultori e non più solamente negli ospedali. La distribuzione del farmaco, come ha chiarito il presidente della Regione Stefano Bonaccini, inizierà a partire dalla prima settimana di ottobre.
Questo consentirà così a chi vorrà di effettuare l’interruzione di gravidanza entro il 49esimo giorno (entro il 63esimo giorno per chi si rivolge a un ospedale), ma secondo regole ben precise in modo tale da garantire il massimo della sicurezza e dell’assistenza alla paziente.
I consultori a cui ci si potrà rivolgere per effettuare l’aborto dovranno infatti essere dislocati sul territorio a un massimo di 30 minuti da un ospedale, oltre a prevedere la presenza di un’equipe multidisciplinare (personale ostetrico e ginecologico non obiettore), che potranno intervenire in caso di emergenza. Altrettanto determinante sarà la possibilità di avere a disposizione farmaci adatti a sopperire a ogni necessità.
Tra gli esponenti più convinti dei benefici apportati da questa decisione c’è l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini: “Siamo pronti a partire per garantire alle donne un’ulteriore possibilità di effettuare, in sicurezza e con l’assistenza adeguata, l’interruzione volontaria di gravidanza. Siamo convinti si tratti di un diritto che deve essere garantito e rispetto al quale il servizio sanitario deve operare al meglio”.
Il Ministero della Salute aveva dato parere favorevole all’Ivg farmacologica (l’interruzione volontaria di gravidanza) anche negli ambulatori già un paio d’anni fa per rendere il meno traumatico possibile questo momento. Troppo spesso, però, appare difficile metterlo in atto in molte zone della nostra Penisola.
Al momento solo Toscana e Lazio sono organizzate per consentire alle donne di assumere la pillola abortiva negli ambulatori, senza la necessità di un ricovero. In altre realtà, come le Marche, invece, sembra essere quasi impossibile trovarla a causa dei numerosi medici obiettori.
Cosa ne pensi?