Pink: gli attacchi di panico mi hanno insegnato a prendermi cura di me
Gli attacchi di panico possono diventare invalidanti, per questo, dice Pink, è importante imparare a prendersi cura di noi stessi: «nessuno me l'aveva mai insegnato prima».
Gli attacchi di panico possono diventare invalidanti, per questo, dice Pink, è importante imparare a prendersi cura di noi stessi: «nessuno me l'aveva mai insegnato prima».
Ansia, paura, battito cardiaco irregolare o accelerato, tremori, sudorazione, difficoltà respiratorie, brividi, dolore toracico, nausea e sensazione di aver perso il controllo. Chiunque abbia avuto un attacco di panico potrà riconoscersi in questi sintomi: le statistiche non sono uniformi, ma si stima che queste persone siano dall’1.5 all’11% della popolazione, eppure di questo disturbo – che può diventare invalidante – non si parla ancora abbastanza.
Per questo, a prendere la parola in occasione del Mental Health Awareness Month è stata Pink. La cantante, di cui tutti siamo abituati a conoscere il volto sicuro e grintoso, ha mostrato il suo lato più vulnerabile, in un video pubblicato sui suoi account Instagram e Twitter, realizzato in collaborazione con il Child Mind Institute, la cui nuova campagna cerca di impedire ai giovani di rimanere in silenzio sulla loro salute mentale.
Avevo attacchi di panico piuttosto terribili e non sapevo cosa stesse succedendo. Non avevo nessuno con cui parlarne e non sapevo cosa fare. Mi sentivo come se avessi un ictus, sintomi tipo quelli di un infarto, era terrificante.
I sintomi degli attacchi di panico l’hanno portata spesso al pronto soccorso, dove esami di approfondimento, tra cui diversi elettrocardiogrammi, smentivano qualunque patologia e «Portavano sempre al “Stai bene, stai bene, non c’è niente di sbagliato, stai immaginando tutto, è tutto nella tua testa”».
Per Pink, la rivoluzione è stata la terapia – che oltre ai trattamenti farmacologici è una delle soluzioni che possono aiutare a superare gli attacchi di panico quando diventano invalidanti per la vita quotidiana: per la prima volta, ha rivelato la cantante, ha infatti imparato come prendersi cura di se stessa, qualcosa che nessuno le aveva mai insegnato prima.
Ho iniziato a imparare tutti questi passaggi su come prendermi cura di me stessa, non mi era mai stato insegnato come prendermi cura di me stessa.
Come? Costruendo con l’aiuto del terapista una «cassetta degli attrezzi spirituale» attraverso cui prendersi cura di sé stessa, che includeva esercizio fisico e dieta sana, meditazione, rituali rilassanti come accendere candele e incenso per calmarsi e pratiche per «prendermi cura di me, del mio cuore e della mia testa», comprese «cerimonie di luna piena per sole donne».
Ora, ha rivelato la cantante, quando si sente come se si stesse «perdendo», sa cosa fare: accendere l’incenso, fare un bagno, respiro e ricordarsi le cose per cui è grata. Anche le persone intorno a lei, però, sono parte della lotta agli attacchi di panico di Pink: la cantante, infatti, si è circondata di un «villaggio di persone» che «sanno quando ho dimenticato di avere una cassetta degli attrezzi spirituale, e me lo ricordano».
Naturalmente, un’altra cosa che la cassetta conteneva, forse la più importante è la scrittura di canzoni.
Scrivere canzoni è probabilmente la cosa che mi ha salvato la vita.
Per questo, Pink ha incoraggiato le persone in ascolto – soprattutto quelle che combattono contro gli attacchi di panico – a tenere un diario, scrivere poesie, leggere le storie di altre persone, lasciarsi ispirare, oltre che a parlare con qualcuno e iniziare a costruire la propria cassetta degli attrezzi spirituale.
A queste persone, però, la cantante non vuole regalare solo una testimonianza che fa luce su un disturbo ancora troppo sottovalutato, né la descrizione di come ha imparato a superarlo prendendosi cura di sé. Lo scopo ultimo del video, infatti, è lanciare un messaggio di speranza:
Ti dirò, da donna molto, molto spaventata di 7, 8, 13, 23, 31 e ora di 42 anni, che le cose migliorano e ci sono bei momenti che ti aspettano e ci sono belle persone che aspettano di amarti.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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