Flavio Briatore, 72 anni, è tornato a parlare della condizione sociale dei ricchi difendendo la sua posizione in quanto investitore. Le sue parole, però, hanno infiammato il web.

Con un post pubblicato sul suo account Instagram Flavio Briatore ha condiviso un estratto di un’intervista a Mediaweb Channel. “Non hanno capito che chi crea ricchezza sono le aziende, gli investimenti. Non ho mai visto un povero creare un posto di lavoro“, dichiara Briatore nel video.

Briatore continua parlando di “rabbia sociale”: “Invece di ringraziarti, rompono anche il c… Il paese vero è questo qui, c’è una rabbia sociale enorme“, dice Briatore, che puntualizza che i ricchinon vanno in barca ai Caraibi“, ma investono sempre per mandare avanti il Paese. “Questo è un Paese comunista che vuole vivere con le sovvenzioni“.

Non solo una difesa verso i ricchi, insomma, ma una vera e propria stigmatizzazione nei confronti di chi appartiene a classi sociali meno favorite e riversa la propria rabbia verso coloro che hanno i soldi.

L’imprenditore, poi, chiede espressamente nella didascalia del post l’opinione pubblica sulla questione, invitando i suoi followers a dire la loro.

E se sul suo Instagram la maggioranza si ritrova d’accordo con le sue parole, condividendo la sua idea della “rabbia sociale” degli elettori di sinistra definendoli dei “rosiconi“, l’aria che tira su Twitter è ben diversa: qui, infatti, gli utenti hanno attaccato Briatore definendo “disgustoso” il suo modo di considerare le classi sociali meno abbienti.

In particolare, gli utenti hanno attaccato Briatore sul fronte dello sfruttamento sociale, puntualizzando che, “senza i poveri” da sfruttare, i ricchi non esisterebbero. Un altro utente ha specificato che senza i poveri che “lavorano sul serio” i ricchi non potrebbero mai fare la vita che fanno, come stare in barca ai Caraibi.

Quindi domani il peracottaro si sveglia va in azienda non trova i dipendenti e riesce comunque ad avere successo?“, ha scritto un altro utente su Twitter, ribadendo il fatto che i ricchi, da soli, non potrebbero fare niente senza avere i lavoratori dalla loro.

Sul social, inoltre, c’è anche chi ha ricordato che questa “rabbia sociale” è rivolta verso un imprenditore (Briatore) che ha già nominato CEO della sua Billionaire Bears nft il proprio figlio Nathan Falco, che ha 12 anni.

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