Quanto sta accadendo al mio popolo è una tragedia. Noi afghani sapevamo che sarebbe accaduto. Da tempo si parlava di accordi con i talebani. Hanno fallito tutti. La Nato, l’Occidente e gli americani”. Con queste parole rilasciate in un’intervista all’AdnKronos la principessa Soraya dell’Afghanistan ha commentato la situazione nel suo Paese d’origine, dopo la presa di Kabul.

Non ci si aspettava che tutto, però, si consumasse in maniera così repentina e senza un accordo per tutelare i diritti delle donne e della popolazione”, ha ribadito all’AdnKronos. “È accaduto tutto nel giro di pochissime ore. Penso fosse concordato. Erano stati presi accordi per andare via, ma non per lasciare un Paese allo sbando e nel terrore”.

Il Paese, infatti, ha vissuto negli ultimi vent’anni una situazione precaria, mantenutasi stabile soltanto grazie alla presenza delle truppe Nato e ai fondi irrorati dalla coalizione per la sopravvivenza dell’Afghanistan. Una volta venuto meno l’impegno statunitense, in primo luogo, le contraddizioni sono tornate a galla e le milizie talebane, forti anche dell’accordo di Doha, hanno di nuovo preso possesso delle istituzioni senza incontrare particolari resistenze.

Non mi interessa il fallimento dell’Occidente e degli Usa in Afghanistan, – ha continuato la principessama la sorte del mio popolo, temo soprattutto per le donne, per le bambine, per le attiviste che hanno avuto tanto coraggio in questi anni, temo per tutti i collaboratori che hanno operato per la ricostruzione e che ora sono abbandonati al loro destino”.

La principessa Soraya Malek è la nipote del re Amanullah, sovrano illuminato e riformista, deposto nel 1929 dopo un’insurrezione armata e della regina Soraya, da cui ha ereditato il nome. Negli Anni ‘20 del Novecento i due promulgarono molte riforme a favore delle donne. La principessa ha promesso che continuerà, anche a distanza, a sostenere il suo popolo e le donne dell’Afghanistan, anche grazie alla fondazione che ha creato: “In queste ore il mio impegno è quello di aiutare una vedova e le sue 5 bambine. Siamo all’interno di una società profondamente maschilista, le donne non contano, se poi vedove sono considerate degli scarti”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!