Cos'è lo Pseudomonas aeruginosa, il batterio dei colliri contaminati che spaventa gli USA
Gli USA sono in allerta a causa di un batterio trovato in colliri contaminati, chiamato pseudomonas aeruginosa. Può trasmettersi da persona a persona.
Gli USA sono in allerta a causa di un batterio trovato in colliri contaminati, chiamato pseudomonas aeruginosa. Può trasmettersi da persona a persona.
Alcuni pazienti americani sono stati contagiati dallo Pseudomonas aeruginosa, un super-batterio trovato in dei colliri importati dall’India, in un centro di cura del Connecticut.
Dopo che alcuni pazienti sono morti e altri hanno perso la vista a causa di questo batterio, le autorità locali hanno richiesto il ritiro dei colliri e stanno indagando sul raro ceppo del batterio, che tra l’altro sembra essere resistente agli antibiotici.
Come si legge nel rapporto del Centers for Disease Control and Prevention, lo Pseudomonas aeruginosa ha causato 68 casi di infezione negli Stati Uniti. Di questi, 3 persone sono morte, 8 hanno perso la vista e 4 hanno subito un’enucleazione, cioè la rimozione del bulbo oculare.
Questo super-batterio non era mai stato segnalato prima negli Stati Uniti. La fonte del contagio, secondo le autorità, sarebbero proprio i colliri infetti arrivati dall’India.
I prodotti indicati dalle persone colpite dalle infezioni sono di diverse marche, ma il marchio più frequentemente segnalato dai pazienti è EzriCare, della compagnia indiana Global Pharma Healthcare.
Tra febbraio e marzo, quindi, la Fda (Food and Drug Administration) ha raccomandato lo stop all’utilizzo di alcuni prodotti oftalmici per poi richiederne il ritiro dal mercato dopo aver rilevato “violazioni delle buone pratiche di fabbricazione (CGMP) dell’azienda”.
Pseudomonas aeruginosa appartiene alla classe di batteri gram-negativi, una classe di microbi nota agli esperti per essere particolarmente difficile da debellare.
Le infezioni più frequenti da parte di questo batterio si riscontrano in persone con difese immunitarie indebolite. Il batterio può attaccare diverse parti del corpo, tra cui le vie respiratorie, l’intestino, le orecchie e appunto, gli occhi.
I sintomi si differenziano in base alla sede dell’infezione e il trattamento prevede l’impiego di antibiotici. Il ceppo del focolaio trovato nei colliri in USA, però, è molto raro e particolarmente resistente agli antibiotici.
Ci sono, però, buone probabilità di successo usando il cefiderocol, una cefalosporina di ultima generazione che pochi giorni fa ha ricevuto dall’Aifa il riconoscimento di innovatività piena, che conferma il valore del prodotto nel combattere i batteri gram-negativi, ed è risultato efficace per la sua capacità di ridurre la mortalità nei pazienti.
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