A New York la giuria ha dichiarato colpevole R. Kelly: il cantante 54enne è stato condannato per aver guidato un’organizzazione criminale a Chicago che reclutava donne per sottoporle a sfruttamento sessuale.

Il tribunale dell’Illinois, nel 2013, aveva assolto R. Kelly dall’accusa di pornografia infantile, ma a New York il cantante ha ora trovato il suo verdetto.

Come riporta la stampa, la giuria composta da 7 uomini e 5 donne ha dichiarato la star colpevole di nove capi d’imputazione: uno per racket e otto per violazioni del Mann Act, ovvero il traffico di persone per scopi di sfruttamento sessuale.

Il cantante reclutava le sue vittime scegliendole dal pubblico ai suoi concerti o le abbindolava promettendo di aiutarle nelle loro carriere musicali. La realtà, però, era ben diversa.

Come riporta CNN, decine di vittime hanno testimoniato al processo. Una vittima, Jerhonda Pace, 28, ha dichiarato: “Oggi la mia voce è stata ascoltata“.

I maltrattamenti e gli abusi sono stati perpetrati verso tantissime ragazze, molte minorenni. Jerhonda Pace ha dichiarato che aveva solo 16 anni quando Kelly abusò di lei. Inoltre, R. Kelly ha presumibilmente corrotto un impiegato statale per falsificare una carta d’identità per sposare la allora cantante 15enne Aaliya, mentre lui ne aveva 27.

Come riportato da NBC News, nelle interviste alle vittime una di loro ha dichiarato, in lacrime: “Non sapevo se era così, forse, che gli adulti si comportavano, non sapevo se fosse normale“. Un’altra ha affermato che R. Kelly esercitava una sorta di controllo psicologico sulle ragazze, intimidendole. E punendole.

Venivo mandata via senza mangiare per un paio di giorni, per punizione” ha affermato un’altra vittima alla BBC. Inoltre, R. Kelly usava la violenza per punire: le ragazze venivano picchiate, morse, prese a calci.

La gravità e la tristezza di tutto questo orrore vengono espresse perfettamente nelle parole di una delle vittime che, con la voce rotta, ha dichiarato nel documentario “Surviving R. Kelly” (2019): “Ero solo una bambina in un mondo di uomini cattivi. Non mi sono mai davvero ripresa“.

Questo, purtroppo, è solo uno degli innumerevoli casi di sfruttamento sessuale e abusi nei confronti di giovani ragazze che si affacciano al mondo sperando di avere un futuro. Tuttavia, non bisogna smettere di lottare.

Come ha dichiarato Jerhonda Pace sul suo account Instagram: “Non importa cosa pensano di me o come si senta la gente riguardo alla cosa; oggi HO FATTO LA STORIA. Voglio vedervi essere coraggiose.”

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