Adolescente trovato morto in un parco, fermati due coetanei
Un adolescente è stato trovato morto in un parco a Pescara, con ferite d'arma da taglio. La polizia ha fermato due coetanei del giovane.
Un adolescente è stato trovato morto in un parco a Pescara, con ferite d'arma da taglio. La polizia ha fermato due coetanei del giovane.
Un ragazzo adolescente (non si conosce con precisione l’età, al momento, con alcuni media che riportano 15 anni, mentre altri 17) è stato trovato morto all’interno del Parco Robert Baden Powell, in pieno centro a Pescara, in via Raffaello. La polizia avrebbe arrestato i presunti autori dell’omicidio, due coetanei del ragazzo.
Come riporta IlPescara il ragazzino è stato trovato morto nel parco domenica sera, 23 giugno, vicino a un campetto da calcio, riverso tra le sterpaglie in prossimità di un sottopasso ferroviario. Sul posto, fino a tarda notte, sono giunti il procuratore capo Giuseppe Bellelli, il sostituto Gennaro Varone, il procuratore minorile David Mancini, e il medico legale Christian D’Ovidio, che sin dal primo momento ha potuto constatare che si trattasse di un omicidio: il corpo, infatti, presentava ferite compatibili con delle coltellate. La vittima non avrebbe avuto con sé i documenti di riconoscimento.
Gli agenti della polizia con la squadra mobile e quelli della scientifica hanno eseguito i rilievi del caso.
Secondo quanto riporta la stampa la Procura di Pescara segue la pista di un regolamento di conti in ambito dello spaccio di droga, o di una lite tra baby gang. In quella zona, come ha riportato IlPescara, e come confermano altri episodi e inchieste giudiziarie, è presente da tempo una piazza di spaccio, gestita spesso da ragazzi di giovanissima età.
La polizia ha fermato due minorenni italiani, presunti autori dell’omicidio del ragazzino, che potrebbe essere avvenuto in pieno giorno, verso le 18.
Ora gli inquirenti stanno cercando l’arma del delitto, presumibilmente un coltellino, forse da sub, che non è ancora stato trovato.
I due minorenni italiani, secondo quanto trapelato fino ad ora, come riportano diverse testate, apparterrebbero a due famiglie molto in vista: sarebbero infatti il figlio di un avvocato e di un maresciallo comandante di una stazione locale di un comune della provincia di Pescara; i presunti assassini sarebbero andati a fare il bagno al mare dopo l’omicidio, e lì, presumibilmente, si sarebbero disfatti del coltello.
L’allarme è scattato intorno alle ore 21 del 23 giugno, con una chiamata al 112: i carabinieri sono giunti sul posto insieme ai soccorritori del 118, che hanno potuto solo constatare il decesso del ragazzino, che era steso a faccia in giù.
Da parte della Procura è stato espresso il massimo riserbo sull’accaduto, se non che “si tratta di un caso delicatissimo”, come ha riportato Today.
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