Riesci a trovare Frida Kahlo senza sopracciglia? La sfida del museo è social
L'immagine di Frida Kahlo senza sopracciglia al centro di una particolare sfida social lanciata dal Museo Olmedo: ecco che cosa sta appassionando gli utenti Instagram.
L'immagine di Frida Kahlo senza sopracciglia al centro di una particolare sfida social lanciata dal Museo Olmedo: ecco che cosa sta appassionando gli utenti Instagram.
«C’è una Frida senza sopracciglia! Quanto tempo ci vuole per trovarla?». Così il Museo Dolores Olmedo di Città del Messico nei mesi scorsi, a luglio, lanciava una sfida social, che deve essere piaciuta così tanto che sta durando fino a novembre/dicembre 2020. E gli ultimi commenti sono tutti di italiani che si sono appassionati alla sfida. La protagonista del gioco è l’artista messicana probabilmente più celebre di tutti i tempi, Frida Kahlo.
Si tratta del solito giochino basato sulle illusioni ottiche: in un’immagine in cui una figura viene replicata molte volte, si riesce a scorgere la figura che presenta delle differenze? Quest’ultima, nel giochino del Museo Olmedo è una Frida spogliata del suo elemento fisico più caratteristico: le sopracciglia unite che l’artista usava accentuare in onore della propria unicità. Il volto di Frida Kahlo è lo stesso di un suo celebre autoritratto, con i capelli adornati di fiori colorati. Questo il post: per la soluzione, la trovate in fondo all’articolo.
Il Museo Olmedo al momento è chiuso per via delle misure di contenimento del contagio legate alla pandemia di coronavirus. Ma resta comunque attivo sui social, dove chi cura i canali sottopone agli utenti degli approfondimenti storici e artistici, ma anche dei simpatici giochini come quello di Frida Kahlo. A fine ottobre, con l’imminente Dia de Muertos, è stata pubblicata su Instagram l’immagine replicata di tanti xoloitzcuintle (detto anche cane nudo messicano, una razza canina), all’interno dei quali era stato nascosto un pezzo di pan dei morti, un cibo tipico della coloratissima festa.
Il museo è nato nel 1994 a opera di Dolores Olmedo, che nel 1962 comprò la proprietà in cui l’istituzione si trova, nell’area metropolitana di Città del Messico. La benefattrice donò alla collettività la sua intera collezione d’arte, che all’origine comprendeva pezzi precolombiani, coloniali, folk , moderni e contemporanei.
L’istituzione museale consta complessivamente di 5 edifici e contiene moltissimi dipinti, tra cui 145 di Diego Rivera (il marito di Frida Kahlo), 25 della stessa Frida e svariate opere della prima moglie di Rivera Angelina Beloff. Non mancano schizzi e disegni di questi e altri artisti, e nei giardini vengono ospitati tantissimi animali, tra cui sei xoloitzcuintle, pavoni, oche e anatre. In pratica, un vero e proprio paradiso culturale pieno di bellezza.
Naturalmente Frida Kahlo attira e colpisce molto la fantasia dei visitatori del museo da tutto il mondo. Vissuta tra il 1907 e il 1954, è stata oltre che un’artista una vera e propria ispirazione culturale e femminista. Nonostante svariati film e documentari su di lei, è stata una pellicola del 2002 a incidere particolarmente sull’amore delle nuove generazioni su di lei, cioè Frida di Julie Taymor, che parla della sua relazione con Diego e soprattutto del suo rapporto con l’arte, il Messico e il comunismo.
Un’altra pellicola che nel tempo ha avvicinato il mondo occidentale alla cultura messicana è un delizioso film d’animazione Disney Pixar che si intitola Coco e che porta gli spettatori, anche i più giovani, all’interno delle celebrazioni del Dia de Muertos, mostrando come in Messico si tratti di una festa gioiosa, in cui tutti si possono riconnettere con i propri radici (e con i propri antenati).
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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