Rimandati con il 6 in condotta e tutte le altre novità del decreto per la scuola

Nel nuovo decreto scuola del governo Meloni spiccano novità come il voto in condotta, che farà media. Inoltre, chi viene sospeso per oltre due giorni dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale”.

Ecco tutte le novità per la scuola inserite dal governo Meloni nel nuovo decreto, approvato nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri.

Il decreto, di circa tre pagine, mira a lanciare una riforma sperimentale per gli istituti tecnico-professionali, e cambia le direttive per il voto in condotta e per le dinamiche della sospensione.

Per quanto riguarda il voto in condotta, alle medie tornerà il voto in decimi, che mancava dal 2017, e il voto in condotta farà media proprio come tutti gli altri voti, mentre alle elementari rimarrà il “giudizio sintetico” sulla pagella.

Alle superiori, invece, chi ha 5 o meno in condotta verrà bocciato automaticamente, e chi prende 6 verrà rimandato. Infatti, nel decreto si chiarisce che se il voto in condotta è 5 o più basso, “il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi”.

Il 5  in condotta, si specifica nel decreto, dovrà essere dato non solo di fronte a fatti gravi come reati o aggressioni, ma anche in caso di “mancanze disciplinari”, come violazioni del regolamento di istituto, se esse sono gravi o reiterate.

Chi verrà rimandato per il 6 in condotta dovrà elaborare un temain materia di cittadinanza attiva e solidale assegnato dal Consiglio di classe”, pena la bocciatura. Nell’anno della maturità il tema dovrà essere consegnato e discusso all’orale della maturità.

Chi non avrà il 9 o il 10 in condotta, inoltre, avrà meno crediti per la maturità.

Parlando invece delle nuove norme per la sospensione, chi viene sospeso per massimo 2 giorni dovrà svolgere delle “attività approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare”, ma non è ancora chiaro in cosa consisteranno queste attività.

Chi viene sospeso dai 3 ai 15 giorni, invece, dovrà dedicarsi ad “attività di cittadinanza solidale”, presso delle strutture convenzionate con gli istituti scolastici, e se il Consiglio di classe lo riterrà opportuno queste attività potrebbero continuare anche passato il periodo della sospensione, rispettando però “principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità”.

Infine, per gli istituti tecnici prenderà il via, dall’anno scolastico 2024/2025, la cosiddetta “filiera formativa tecnologico-professionale”, che all’atto pratico saranno dei percorsi quadriennali sperimentali alle superiori, per “rispondere alle esigenze educative, culturali e professionali delle giovani generazioni, e alle esigenze del settore produttivo nazionale”.

Le norme del nuovo decreto, comunque, non entreranno in vigore in tempi brevi: prima il Parlamento avrà 2 mesi per discutere eventuali modifiche e approvarle, poi il ministero dell’Istruzione avrà fino a 6 mesi per scrivere i regolamenti che metteranno in pratica le novità.

È probabile, quindi, che le nuove norme avranno effetto solo dal prossimo anno scolastico.

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