Il sogno di Sabrina Ferilli per i suoi 60 anni
L'attrice romana compie 60 anni. E rivela che, in un'altra vita, le piacerebbe prendere una laurea in giurisprudenza.
L'attrice romana compie 60 anni. E rivela che, in un'altra vita, le piacerebbe prendere una laurea in giurisprudenza.
Il 28 giugno Sabrina Ferilli compie 60 anni: l’attrice romana, amata per l’ironia e la spontaneità che l’hanno resa anche un personaggio televisivo molto apprezzato, ha quasi 40 anni di carriera alle spalle, avendo esordito nel cinema a 23 anni, con Caramelle da uno sconosciuto.
Da lì una grande sequela di successi, fra cui il ruolo ne La grande bellezza, vincitrice agli Oscar, ma oggi Ferili, intervistata da Vanity Fair, rivela il sogno nel cassetto: “Mi iscriverei a Giurisprudenza. Ho fatto il classico e dei corsi para universitari di logopedia, ma vorrei la laurea”.
Nata a Fiano Romano da mamma casalinga e papà impiegato del Partito Comunista, Sabrina Ferilli ha scoperto l’amore per la recitazione dopo la maturità classica, frequentando circoli teatrali a Roma e provando a entrare, senza successo, al Centro Sperimentale di Cinematografia. Poco importa, però, l’opportunità arriva poco dopo, grazie a Franco Ferrini che la vuole in Caramelle da uno sconosciuto, poi arrivano piccole parti in film di ario Monicelli, Sergio Corbucci, Pasquale Squitieri, fino al primo ruolo da protagonista, in La bella vita, dell’allora esordiente Paolo Virzì (ritrovato poi in Ferie d’agosto).
Invecchiare non piace a nessuno perché il nostro lavoro è legato all’immagine – ha detto a Vanity Fair – ma che dobbiamo fare? Se questo dovesse precludermi il lavoro, farò altro.
“Fondamentale, per accettare quello che succede, è avere un distacco, sennò come fai? – ha continuato – da giovane i telefoni squillano per dare solo belle notizie, ho trovato un lavoro, mi sono laureato, mi sono fidanzato, mi sposo, eccetera, alla mia età è dura, squillano per dirti che quello è malato, l’altro non c’è più, uno si è separato, uno ha perso il posto. Autoironia a palate, direi. Ho il cinismo del romano, e ho solo Instagram e Facebook ma non li so usare, o meglio, non faccio nulla di quello che ci si dovrebbe fare, mi aiutano a gestirli”.
Non ha mai avuto paura di dire la sua anche sulla scelta di non maternità: “Non me la sono sentita di mettere la mondo dei figli, ho provato ad adottarne uno ma senza fortuna. Le cose sono andate come dovevano andare e non ne ho fatto una malattia”.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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