É stata fissata per la giornata di venerdì 9 dicembre 2022 l’autopsia sul corpo ritrovato in un casolare a Novellara (Reggio Emilia), nei pressi dell’abitazione dove viveva Saman Abbas insieme alla sua famiglia e che si pensa possa appartenere alla 18enne pakistana scomparsa il 30 aprile 2021. La giovane sarebbe stata uccisa già in quella notte dopo avere rifiutato un matrimonio che i genitori avevano combinato per lei con un cugino residente in patria.

Al momento i resti si trovano a Milano, dove i medici avrebbero dovuto iniziare a repertare il cadavere già nei giorni scorsi, ma tutto era stato bloccato a causa del Covid, secondo quanto riferito dall’avvocato Barbara Iannuccelli dell’associazione Penelope, che si è costituita parte civile.

La conferma sulla vera identità sarebbe solo formale: a dare indicazione su dove si fosse il cadavere è stato infatti uno zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, che ha deciso di parlare a più di un anno dalla sua sparizione. Anzi, ci sarebbe compatibilità anche con i vestiti ritrovati e quelli che la ragazza indossava quando ha fatto perdere le sue tracce.

Al processo, che inizierà il 10 febbraio 2023, gli imputati alla sbarra saranno ben cinque: o zio Danish, i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, e i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Shabbar al momento si trova in Pakistan, dove è stato arrestato e dove dovrà presentarsi davanti ai giudici il prossimo 15 dicembre. In occasione della sua ultima testimonianza l’uomo ha addirittura sostenuto che la figlia sia viva e si stia nascondendo in Italia. La mamma, invece, è l’unica a essere latitante. Tutti loro devono difendersi dalle accuse di sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere.

 

 

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