Sara Tommasi, l'abisso e la rinascita: "Ce l'ho con me stessa, non mi sono fermata per curarmi"

Intervistata dal Corriere della Sera la showgirl umbra ha parlato con molta lucidità del periodo in cui ha perso tutto e si è fatta sopraffare dalle droghe; fino alla risalita, al matrimonio e alla vita tranquilla, con in mezzo il dolore per la morte della mamma.

Dopo anni difficili, Sara Tommasi oggi si è riappropriata della sua vita, si è sposata – con l’agente Antonio Orso,il 21 marzo 2021, in pieno Covid, a Massa Martana – e vive tra Terni, sua città natale, e Sharm el-Sheikh.

La laurea alla Bocconi in Economia, con 105, e l’offerta di una banca rifiutata perché, spiega, “stavo già lavorando a Paperissima: dopo, non sarei stata un’economista credibile…”.

Tommasi, oggi 43 anni, si è raccontata a Elvira Serra in un’intervista per il Corriere della Sera in cui ha parlato a ruota libera dell’affetto per i genitori e i nonni, della figura di Lele Mora, indispensabile nella sua carriera, ma anche di quel momento di buio in cui molti hanno persino temuto per la sua vita.

Oggi, con il senno di poi e la serenità di chi è consapevole di ciò che ha passato, Sara Tommasi riesce a parlarne con una distaccata lucidità: “Dopo quel monologo [quello alle Iene in cui ha parlato del disturbo bipolare, ndr.] mi hanno scritto in tanti: padri, madri, ragazzi. Ci si sente euforici o depressi, ma il problema è quando non si accetta di avere una malattia: in quel momento puoi fare errori dai quali non è possibile tornare indietro”.

Il riferimento è al film porno per cui, nel 2022, cinque persone sono state assolte dal Tribunale di Salerno dall’accusa di violenza sessuale nei suoi confronti. “Il processo è stato lungo. Ora non ci penso più, è acqua passata e gli sbagli sono stati anche i miei. Ce l’ho con me stessa perché non mi sono fermata per curarmi quando mia madre me lo aveva chiesto. Se avessi preso allora un anno di pausa non mi sarebbe successo nulla. Ma io in quel momento non volevo lasciare il programma che co-conducevo su Rete 4: Speciale Europa League. Anzi, pensavo fosse una congiura contro di me per non farmi lavorare. Pensa quant’ero stupida!”.

Tre i ricoveri in ospedale, “La degenza più lunga è stata di sei mesi. I primi due ricoveri sinceramente non li ricordo, non ero in me. L’ultima volta sono stata a Villa Maria Pia qui a Roma”.

Sa perfettamente di essersi persa “Con le droghe. Mi sentivo giù e anziché prendere i farmaci prescritti, ho preso altre sostanze. Quello mi ha proprio fatto uscire di testa”.

Tommasi ora dice di stare bene, di non prendere più farmaci e di essere molto più tranquilla da quando si è sposata; “Antonio fa il manager – racconta al Corriere – Abbiamo iniziato a collaborare nel 2020. Poi un giorno, a un evento per San Valentino a Gubbio con Taylor Mega, è scoppiata una rissa e io, spaventata, mi sono stretta a lui. Diciamo che la scintilla è scoccata così. […] Lui mi parla e io mi sento bene. Dormo, mangio bene, vado in palestra, faccio una vita sana, lavoro […]  lui è stato bravissimo a far capire la mia vera natura, ai tempi c’era ancora tanto pregiudizio”.

“Sono tre anni che non vado dal medico – aggiunge – Antonio sa che se vede qualcosa che non gli torna, ne parliamo e poi andiamo dallo specialista”.

Uno dei ricordi più dolorosi, per lei, è stato l’addio alla mamma Cinzia, morta tre anni fa, affetta da Parkinson. “Andavo tutti i giorni in ospedale – ha detto nell’intervista – Fino all’ultimo sono stata con lei, assieme a mio marito: era tranquilla che fosse un bravo ragazzo”.

Il padre, invece, dice, soffre di disturbo bipolare, come lei; tuttavia, la persona della famiglia a cui sente di somigliare di più è la “mia nonna materna: indossava sempre le scarpe con il tacco. Anche mia madre Cinzia era bella, però lei era più sportiva”.

Oggi non nasconde il desiderio di un figlio, anche se, spiega, dopo l’operazione all’utero la sua sarebbe una gravidanza a rischio: “Stiamo pensando all’adozione. Con calma, però: siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore, ci piace uscire per andare a mangiare il gelato, a trovare i suoi genitori…”.

Il dolore che ha attraversato la sua vita è ricordato anche nel libro Ricomincio da Sara, del 2021: “È stato parte di una strada con mille cadute e altrettante riprese. Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha, altrimenti ti resta la sensazione che ti manchi sempre qualcosa. Purtroppo io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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