La risposta di Sarah McBride, senatrice transgender, al deputato che l'ha chiamata "signore"

La deputata transgender è stata chiamata per ben due volte "signore" dal collega repubblicano Self. In sua difesa è intervenuto un altro deputato democratico.

Sarah McBride, prima deputata transgender a ottenere un seggio in una camera in uno degli Stati federati degli Stati Uniti d’America e oggi rappresentante democratica dello stato del Delaware, è stata pesantemente offesa durante un’audizione alla Commissione Affari Esteri dal deputato repubblicano Keith Self, il quale, per due volte, l’ha introdotta chiamandola “signore”.

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“Ora invito a intervenire il rappresentare del Delaware – ha infatti detto Self – il signor McBride”

Una presentazione inopportuna a cui la deputata ha prontamente risposto “Grazie, signora presidente”. A quel punto, nel dibattito è intervenuto il democratico William Keating, che ha chiesto al collega repubblicano di poter ripetere la sua introduzione a McBride.

“Abbiamo stabilito uno standard in questa Camera – spiega allora Self – E io sto semplicemente…”. Una risposta giudicata insufficiente da Keating, che ribadisce: “Signor Presidente, può ripetere cosa ha detto quando ha introdotto una rappresentante eletta regolarmente dagli Stati Uniti d’America, per favore?”. Alla risposta del repubblicano, che chiama di nuovo McBride “il rappresentante”, Keating allora interviene ancor più duramente: “Signor Presidente, lei è fuori luogo. Non ha alcuna decenza? Voglio dire, ho imparato a conoscerla un po’, ma questo è indecente. Lei non continuerà – aggiunge ancora il deputato democratico alla richiesta di Self di proseguire con il dibattito – finché non introdurrà una rappresentante regolarmente eletta nel modo corretto”.

A quel punto, quindi, Keith Self decide di rinviare l’udienza, fissata ora al prossimo 14 marzo. L’atteggiamento del deputato repubblicano si allinea a quello profilato da Trump subito dopo l’elezione, con la richiesta al governo federale di ridefinire ufficialmente il sesso come solo maschile o femminile; ha inizio febbraio il presidente USA ha inoltre firmato un ordine esecutivo che ha proibito alle atlete transgender di competere nelle gare femminili, con una misura dal titolo Fuori gli uomini dagli sport femminili, affermando così, di fatto, di non riconoscerle neppure come donne.

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