In Scozia è al momento molto acceso il dibattito su dove rinchiudere le detenute trans accusate di stupro a danni di altre detenute nelle carceri femminili, a seguito del conclamato caso di Isla Bryson, detenuta trans accusata di due stupri.

Isla Bryson, 31 anni, è stata giudicata colpevole di due stupri compiuti prima di iniziare la transizione, il primo nel 2016 e il secondo nel 2019, e dopo il processo, avvenuto la scorsa settimana, era stata inizialmente portata nella prigione femminile Cornton Vale (in isolamento, lontana dalle altre detenute), scelta che però aveva riacceso il dibattito sulla collocazione delle donne trans negli spazi femminili.

Dopo giorni di discussione sul caso di Bryson, il ministro della Giustizia scozzese, Keith Brown ha dichiarato domenica con una comunicazione ufficiale che le donne trans che hanno compiuto violenze sessuali contro altre donne non potranno essere detenute in carceri femminili.

Il ministro ha precisato che la misura è temporanea e che resterà in vigore fino a quando non verranno riviste le norme scozzesi che regolano l’accesso e la permanenza delle persone trans in carcere. La revisione delle norme spetterà al Servizio penitenziario scozzese.

Bryson ha iniziato il suo percorso di transizione due anni fa, mentre era in attesa di essere processata. Attualmente sta seguendo una terapia ormonale e sta aspettando di sottoporsi a un’operazione chirurgica ai genitali.

Dopo il suo arrivo nel carcere femminile di Cornton Vale alcuni politici hanno sostenuto che Bryson sia un pericolo per le altre detenute e la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon, giovedì, due giorni dopo l’arrivo di Bryson a Cornton Vale, ha comunicato il trasferimento di Bryson in una prigione maschile a Edimburgo.

La pena che Bryson dovrà scontare è ancora da definire, ma la sentenza dovrebbe arrivare durante il mese di febbraio.

Le discussioni dell’ultima settimana in Scozia hanno riguardato anche il simile caso di Tiffany Scott, un’altra donna trans condannata per una serie di reati violenti e per lo stalking di una ragazzina di 13 anni. Scott aveva fatto richiesta di essere trasferita in un carcere femminile, e proprio in questi giorni la richiesta era stata approvata. Ora, però, l’approvazione verrà revocata.

Con la misura appena annunciata dal ministro della Giustizia Keith Brown, nel caso in cui una detenuta trans abbia alle spalle casi di violenze sessuali compiute nei confronti di altre donne non potrà essere rinchiusa in un carcere femminile, ma sarà automaticamente collocata in un carcere maschile senza possibilità di trasferimento.

La norma riguarderà una percentuale di persone piuttosto piccola: come sottolineato da Brown, le persone trans presenti nelle carceri in Scozia “rappresentano oggi circa lo 0,27% dell’intera popolazione carceraria“, che equivale a circa 20 persone su 7367 detenuti. “A oggi abbiamo circa 17 donne trans, la maggior parte delle quali è detenuta nel settore maschile“, ha dichiarato Brown in un intervento a Holyrood, sede del Parlamento Scozzese.

Scottish Trans Alliance, un’organizzazione che sostiene i diritti delle persone trans in Scozia, ha commentato sul proprio sito ufficiale il dibattito degli ultimi giorni sostenendo la decisione di Keith Brown. “Dal nostro punto di vista chiunque abbia commesso crimini violenti sessuali e rappresenti un rischio per le donne non dovrebbe stare in carcere insieme ad altre donne“.

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