Avrebbe partorito da sola, in casa, e le sue grida di aiuto avrebbero messo in allarme i vicini, che hanno chiamato i carabinieri.

I militari, intervenuti sul posto assieme agli operatori del 118, non hanno potuto che constatare il decesso del bambino, nascosto in un secchio sul balcone, avvolto da un asciugamano. Sono ancora tanti i punti da chiarire sulla drammatica vicenda di Sesto San Giovanni, nell’hinterland milanese, dove ha avuto luogo la storia di una sedicenne italiana, di origine balcanica, che, incinta, avrebbe dato alla luce un maschietto fra le quattro mura dell’appartamento popolare dove abita con i genitori e il fratello minore.

In casa, in quel momento, assieme a lei, solo la madre, di cui al momento si ignorano ruolo e responsabilità. Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura di Monza che ha preso in carico il caso, a stabilire se il bambino sia nato morto, e si sia trattato quindi di un aborto, oppure se la morte sia sopraggiunta solo in un secondo momento. Di certo si sa che i soccorritori hanno tentato di rianimare il corpicino, senza successo.

La giovane è stata trasferita in ospedale, le sue condizioni appaiono buone, e probabilmente sarà ascoltata dagli inquirenti e dal pm Michele Trianni, assieme alla madre, non appena sarà in grado di sostenere un colloquio; nel palazzo delle case Aler dove la famiglia abitava i vicini si definiscono sconvolti, in primis perché totalmente ignari della gravidanza della sedicenne.

“La mamma porta il velo, perché sono di fede islamica, ma non si sono mai isolati – sono alcune delle testimonianze – I nostri bambini giocavano con i loro in cortile”.

“Nessuno di noi ha mai sentito dire che fosse incinta, e non abbiamo mai visto segni di una gravidanza”.

Si fa largo l’ipotesi che la ragazzina abbia mantenuto il segreto con tutti, genitori compresi, fino al momento del parto e alle urla strazianti che hanno allertato i vicini.

Una vicenda che ricorda da vicino quella di Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo accusata di aver soppresso i due neonati partoriti nel maggio 2023 e ad agosto del 2024, anche se, nel caso della sedicenne milanese, va chiarito se la morte del neonato sia stata intenzionale o frutto di un parto andato male o di un tragico incidente.

 

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