L’ufficio scolastico regionale della Toscana ha inviato una mail a tutti i presidi con la richiesta di segnalare, entro il 5 gennaio, se nelle loro scuole si fossero verificati “casi di abbandoni o assenze da parte di studentesse per sospette gravidanze”. A riportare il testo completo della mail inviata ai dirigenti scolastici della Toscana è il quotidiano Repubblica che nella pagina dedicata alla vicenda scrive:

“In relazione a indagini in corso, preme conoscere se, nelle Scuole di rispettiva competenza, si siano verificati, da parte di studentesse, casi di abbandono o assenze di rilievo o altre situazioni (interventi, ricoveri, ecc.) che possano aver indotto a ritenere trattarsi di gravidanze (magari celate) nel primo caso ovvero postumi da parto nel secondo”.

Una mail che anche se arrivata da un account istituzionale e nell’oggetto riportava la dicitura “riservata” e “indagini delle forze dell’ordine” ha suscitato, a una prima lettura, non pochi dubbi sulla legittimità di una richiesta del genere da parte di un’ente e in molti si sono chiesti se questa non andasse a ledere il diritto alla privacy garantita ad ogni cittadino sopratutto se minorenne. Alcuni addirittura pensavano a uno scherzo o all’attacco di qualche hacker in quanto il testo mancava di alcuni riferimenti temporali e il linguaggio era poco chiaro.

Così presidi e funzionari, nel giro di qualche telefonata, hanno capito che la richiesta era la conseguenza di una “inchiesta della procura di Venezia per una neonata trovata senza vita”. La triste vicenda era accaduta a Musile di Piave il 4 di novembre, quando in una discarica per il vetro era stata rinvenuta una busta di plastica con dentro il corpicino della bambina. Così gli inquirenti avevano aperto le indagini per cercare di risalire alla mamma che, dopo il parto, si era – probabilmente – sbarazzata della neonata. Le indagini non portando a nessun risultato in territorio veneto sono state ampliate alle regioni limitrofe o che avevano inviato rifiuti alla discarica di Musile di Piave dove è stato rinvenuto il corpo della piccola.

La mail è stata segnalata anche al Ministero dell’Istruzione che, pur capendone il fine, ha dichiarato il metodo alquanto nebuloso aprendo alla possibilità di ulteriori verifiche sull’operato.

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