Serial killer groupie: il fenomeno contorto delle donne che amano gli assassini
Chi sono le serial killer groupies, ovvero le donne che amano i serial killer? Proviamo a entrare nella loro mente e capire i motivi di questo comportamento
Chi sono le serial killer groupies, ovvero le donne che amano i serial killer? Proviamo a entrare nella loro mente e capire i motivi di questo comportamento
Ci sono persone che vengono assorbite dal fascino di famigerati serial killer, come Ted Bundy o Jeffrey Dahmer. Alcune di queste persone, in particolare le donne, diventano groupie che cercano e perseguitano l’oggetto della loro ossessione, facendogli recapitare lettere appassionate in carcere o chiedendo un incontro diretto. In alcuni casi, le groupie diventano persino le amanti o addirittura le mogli di questi famigerati assassini.
Ad esempio, il serial killer Richard Ramirez (conosciuto con il nome di “Stalker della notte”) ha sposato una giornalista e groupie ossessionata da lui nel 1996, mentre era in attesa di esecuzione in California. La donna ha dichiarato di volersi suicidare il giorno dell’esecuzione di Ramirez, che però è morto per insufficienza epatica mentre era ancora nel braccio della morte nel 2013.
Ma a cosa è dovuto questo comportamento all’apparenza così insensato? L’ex profiler criminale dell’FBI Roy Hazelwood ha commentato: “Ci sono alcune persone (per lo più donne, ma anche uomini) che sono affascinate dalla corrispondenza o dall’incontro con delinquenti seriali. Alcune donne addirittura si ‘innamorano’ di questi uomini. Queste persone, secondo me, hanno generalmente una bassa autostima e interagendo con i serial killer soddisfano il proprio bisogno di attenzioni”.
In generale, gli esperti concordano nel dire che le “serial killer groupies” sono spesso donne ben istruite e di buona famiglia, in cerca di emozioni. Sono inoltre affette da ibristofilia, ovvero provano attrazione sessuale verso chi commette atti violenti.
Le persone che diventano groupie di serial killer credono di essere le uniche a capire il mondo interiore del loro oggetto del desiderio. Alla base c’è comunque il ben noto fascino del “bad boy”, che non segue le regole della società e ha il “coraggio” di ribaltarne l’ordine.
Hazelwood ha inoltre spiegato che in alcuni rari casi, una groupie vuole sperimentare indirettamente i crimini commessi dall’assassino attraverso una relazione con lui. Un fenomeno, a detta di Hazelwood, più comune tra le donne che tra gli uomini.
L’ex profiler ha notato che in casi molto rari la groupie ha preso parte attiva all’esecuzione dei crimini del serial killer. “Ho intervistato quattro donne che hanno partecipato con i loro mariti all’omicidio di alcune persone. Ognuna di loro ha ammesso di aver paura del proprio marito ma di essere tuttavia eccitata dall’efferatezza dei crimini commessi”.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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