Casi di abusi sessuali alla Shambhala International, una delle più importanti organizzazioni buddiste d’Occidente che ha fatto autodenuncia. A portare a galla i casi di violenza sessuale Andrea Winn, una donna attiva in una comunità di Shambhala negli USA, mentre stava lavorando ad un rapporto per sensibilizzare sul tema della violenza sessuale.

Nel suo rapporto, Winn ha raccontato di essere stata lei stessa vittima di abusi sessuali e di aver indagato per un anno interno su quello che stava succedendo all’interno della comunità.

“Noti pedofili – scrive nel rapporto la Winn – sono liberamente attivi all’interno della comunità di Shambhala. Alcuni sono anche insegnanti anziani. Nel frattempo, molti di coloro che sono stati maltrattati sono stati lasciati senza aiuto, ma hanno dovuto abbandonare la comunità per cercare di guarire e andare avanti nel miglior modo possibile”. Alla luce di quanto emerso, Winn vorrebbe lanciare una campagna per fare chiarezza e spingere le donne a parlare degli abusi subiti.

Come riporta Vanity Fair, il consiglio di Kalapa – composto dai leader internazionali di Shambhala – ha pubblicato una lettera aperta di autodenuncia:

Nella nostra complessa storia ci sono stati casi di abuso sessuale e relazioni inappropriate tra membri e tra insegnanti e studenti. Stiamo ancora cercando di venire fuori da situazioni in cui tali casi non sono sempre stati affrontati con cura e competenza. I membri a volte non si sono sentiti ascoltati o sono stati trattati come un problema quando hanno cercato di denunciare. Siamo infastiditi dal fatto che tali dolori e ingiustizie continuino a verificarsi

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