Il ritorno di Simone Biles, con un salto mai fatto da una donna
L'atleta ventisettenne torna in pista alle Olimpiadi e conquista il punteggio più alto, eseguendo anche un salto mai fatto prima nella ginnastica artistica femminile.
L'atleta ventisettenne torna in pista alle Olimpiadi e conquista il punteggio più alto, eseguendo anche un salto mai fatto prima nella ginnastica artistica femminile.
Era il 27 luglio del 2021 quando, durante la finale a squadre femminile di ginnastica artistica dei Giochi Olimpici di Tokyo, Simone Biles fece qualcosa di strano, per lei, ovvero commise un errore al volteggio. Per l’atleta più medagliata della storia (23 ori ottenuti dai Mondiali del 2013, 4 quelli guadagnati a Rio 2016) quello fu invece l’inizio, non della fine, ma di un lungo e tormentato periodo di pausa in cui, per sua stessa ammissione, dovette combattere con quelli che lei chiamò twisties, ovvero blocchi mentali che impediscono al cervello di comunicare con il corpo, facendo sentire stranite le atlete proprio nel momento in cui stanno per compiere un’acrobazia.
Il 28 luglio, 3 anni esatti dopo quel momento in Giappone, Biles è tornata, ancora nei Giochi Olimpici, stavolta a Parigi, e la sua performance ha fatto capire veramente quanto un’atleta del suo calibro mancasse alla ginnastica: la ventisettenne, che in concomitanza con il graduale ritorno, nel 2023, nel frattempo si è anche sposata con il giocatore di football Jonathan Owens, nella prima giornata ha chiuso il giro completo (ovvero corpo libero, volteggio, parallele asimmetriche e trave) con un totale di 59.566, il punteggio più alto dell’ultimo triennio a livello internazionale. La statunitense si è esibita, al volteggio, in un salto mai eseguito prima nella disciplina al femminile, un doppio e mezzo indietro carpiato con ingresso in rondata-flick, che ha fatto letteralmente esplodere il pubblico parigino, fra cui spiccavano anche nomi d’eccezione come Tom Cruise, Ariana Grande (che nelle sue storie ha immortalato il momento del salto storico), Lady Gaga, che ha postato un video del momento sui social con la caption “Che emozione essere così vicina”.
Nella docuserie Netflix che racconta il suo momento difficile, Simone Biles Rising, che prende il titolo dal tatuaggio dell’atleta And still I rise, ispirato alle parole della poeta afroamericana Maya Angelou, Biles disse di provare “così tanta vergogna” per quanto successo a Tokyo, aggiungendo qualcosa sui twisties: “Ti perdi nell’aria, non sai dove ti trovi, non sai quante volte stai girando e non riesci a controllarlo. Non distingui l’alto dal basso. È estremamente pericoloso. Puoi rischiare di morire. E io non voglio”.
Nel mezzo, anche lo scandalo di Larry Nassar, il medico della federazione americana di ginnastica, ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di più di 260 giovanissime atlete in 19 anni di attività; Biles disse di essere tra le vittime del medico.
Il ritorno, lento, ragionato, lo scorso anno, quando, a settembre, per il Mondiale di Anversa, Simone Biles conquista ben quattro medaglie d’oro; il prossimo obiettivo, adesso, è migliorare il record di otto anni fa, portando a cinque gli ori olimpici.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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