"Inaccettabile il bagno in mare vestiti": la sindaca di Monfalcone contro le bagnanti musulmane

La prima cittadina Anna Maria Cisint, si è pronunciata in merito alla pratica dei cittadini di origine musulmana di fare il bagno vestiti, parlando di "insopportabili conseguenze alla salvaguardia del decoro".

Anna Maria Cisint, sindaca di Marina Julia, a Monfalcone (Gorizia), si è pronunciata in merito alla pratica delle donne di origine musulmana che, abitualmente, indossano i vestiti per fare il bagno al mare. La prima cittadina, come riportato da TgCom 24, ha redatto una lettera aperta indirizzata alla comunità musulmana locale, definendo “inaccettabile il comportamento degli stranieri musulmani che entrano in acqua con i loro vestiti”.

Posto il doveroso e necessario appunto su “stranieri musulmani” – le persone musulmane non sono a priori straniere, ma possono ben essere anche cittadine italiane – , Cisint  ha insistito sul fatto che “non possono essere accettate forme di ‘islamizzazione’ del nostro territorio, che estendono pratiche di dubbia valenza dal punto di vista del decoro e dell’igiene”.

Secondo il parere di Cisint, esponente della Lega, si tratterebbe di una “pratica che sta determinando sconcerto e crea insopportabili conseguenze alla salvaguardia del decoro”, soffermandosi sulla necessità di “rispettare le regole e i costumi” del nostro Paese: “La pratica di accedere sull’arenile e in acqua con abbigliamenti diversi deve cessare”.

La prima cittadina, inoltre, ha annunciato la decisione di introdurre un provvedimento che possa “tutelare l’interesse generale della città e dei cittadini” perché, secondo il suo punto di vista, la pratica di entrare in acqua con i vestiti inciderebbe “negativamente nell’attrattività e nelle ricadute per i gestori dei servizi”.

Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle comunità islamiche, ha voluto rispondere in prima persona alla lettera della sindaca di Monfalcone: “Le donne in Italia possono vestirsi come vogliono – si legge tra le pagine de Il Fatto QuotidianoMa questo non vale per le musulmane, secondo la sindaca”, condividendo tutto il suo disappunto:

Ma se un gruppo di finlandesi, bionde e con gli occhi azzurri, arrivasse con una muta da sub e facesse il bagno nella spiaggia di Monfalcone, questo rappresenterebbe un problema per il decoro? Credo di no.

Prometto una battaglia legale per qualsiasi provvedimento che verrà emesso – ha concluso con forza – Perché sarebbe incostituzionale”, schierandosi a favore della comunità musulmana locale.

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