"Non so perché i russi mi hanno sparato": Sasha, rimasta senza un braccio a 9 anni
"Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero che sia stato un incidente". Il padre della piccola, nove anni, è rimasto ucciso mentre fuggiva con la sua famiglia.
"Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero che sia stato un incidente". Il padre della piccola, nove anni, è rimasto ucciso mentre fuggiva con la sua famiglia.
Una storia drammatica, tra le tante che ci colpiscono ogni giorno, arriva da Kiev, dove l’invasione russa in Ucraina sta uccidendo centinaia di civili, tra cui donne e bambini, da oltre 20 giorni di conflitto. Il Daily Mail racconta che una bambina di nove anni ha perso un braccio dopo che le forze russe hanno sparato alla sua famiglia mentre cercavano di fuggire da Kiev.
La famiglia della piccola di nome Sasha (non si conosce il cognome) ha tentato di scappare dalla Capitale la scorsa settimana quando la loro auto è stata presa di mira dalle truppe di Putin. Il padre della bambina, racconta la testata, è stato ucciso con colpi di arma da fuoco nell’attacco che ha colpito lei, sua sorella e sua madre che scappavano e hanno trovato rifugio in una cantina.
Parlando dal suo letto d’ospedale, Sasha ha detto al Daily Mail: “Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero che sia stato un incidente e che non intendessero farmi del male”. E ha raccontato: “Mi hanno sparato a un braccio. Sono corsa dietro a mia sorella. Mia madre è caduta. Ho pensato che fosse la fine, ma non era morta, si stava nascondendo“. Poi la piccola ha raccontato al giornale di aver perso conoscenza, di essere stata portata prima in una cantina, poi in ospedale, appoggiandola su un asciugamano.
All’ospedale centrale di Irpin, Bucha, il chirurgo vascolare Vladislav Gorbovec, ha scoperto che il braccio sinistro della bambina stava andando in cancrena e ha quindi deciso di procedere con l’amputazione per salvarle la vita. Un altro medico, Gennadiy Druzenko, ha detto al Daily Mail che Sasha è solo una dei tanti bambini e bambine che hanno riportato ferite terribili a causa dell’attacco russo.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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