La storia di Susan B. Anthony, la prima suffragetta multata per aver votato

Il 5 novembre del 1872 l'attivista e pioniera dei diritti civili si presentò alle urne per scegliere un rappresentante del Congresso degli Stati Uniti d’America, contravvenendo alle regole ma dando una forte spinta propulsiva all'emancipazione femminile.

Instancabile attivista per il diritto di voto alle donne statunitensi, Susan B. Anthony fu una delle più importanti suffragette della storia americana. Il 5 novembre 1897, la donna fu multata per aver votato un rappresentante del Congresso degli Stati Uniti d’America, quando per le donne, il voto, era ancora interdetto. Ma conosciamo meglio la sua storia.

Susan nacque nel 1820 a South Adams. Dopo molto anni dedicati all’insegnamento, divenne una delle principali attiviste per l’abolizione della schiavitù, per la parità tra i sessi, e la difesa dei diritti delle donne. Nel decennio che anticipava la Guerra di secessione americana, Susan assunse un ruolo di spicco nel movimento anti-schiavista e, soprattutto, in quello per la temperanza di New York (nel 1849, a 29 anni, divenne la segretaria delle Figlie della Temperanza), che la rese per la prima volta nota al pubblico.

Nel 1851 conobbe Elizabeth Cady Stanton, femminista come lei, e insieme organizzarono la prima società femminile statale per la temperanza in America, dopo che lo stesso anno, proprio in quanto donna, le era stata rifiutata l’ammissione ad una precedente convenzione. Fondò e diresse, a partire dal 1868, il giornale The revolution. Il fatto più critico, negli anni in cui si batteva a favore del suffragio femminile, avvenne nel 1872 dopo un tentativo di voto alle elezioni presidenziali, ancora precluse alle donne.

Si trattava delle votazioni per scegliere un rappresentate del Congresso degli Stati Uniti, e Susan decise di sfidare le convenzioni sociali dell’epoca presentandosi alle urne. La donna fu arrestata e processata; la sanzione richiesta era il pagamento di circa 100 dollari più le spese giudiziarie, che Susan si rifiutò categoricamente di versare.

Al giudice che le chiese: “You voted as a woman, did you not?”, (“Avete votato come una donna, giusto?“), Susan rispose così: “No, sir, I voted as a Citizen of the United States“, (“No signore, ho votato come cittadina degli Stati Uniti”).

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