I talebani vietano loro di parlare in pubblico, le donne afghane cantano sui social

Le donne afghane stanno pubblicando video social in cui cantano per protestare contro il nuovo divieto dei talebani, che vieta alle donne di parlare ad alta voce in pubblico.

Le donne afghane stanno condividendo video sui social in cui cantano, come atto di protesta verso le nuove leggi dei talebani annunciate la scorsa settimana, tra cui una che vieta alle donne di parlare in pubblico.

La nuova legge richiede, tra le altre cose, che il volto, il corpo e la voce delle donne siano “coperti” quando sono fuori casa. In risposta le donne afghane, sia all’interno che all’esterno dell’Afghanistan, stanno postando sui social media video in cui cantano, come riporta Aljazeera ( QUI il link) utilizzando hashtag come “la mia voce non è vietata” e “no ai Talebani”.

Gruppi di donne attiviste hanno postato video in cui alzano i pugni o strappano le foto del leader talebano Hibatullah Akhundzada, che governa per decreto dalla città meridionale di Kandahar.

La legge sulla moralità, nota come “Promozione della virtù e prevenzione del vizio”, formalizza molte regole già in vigore da quando i talebani hanno preso il potere nel 2021: per esempio, le donne non possono cantare o parlare ad alta voce in pubblico e non possono far sentire la loro voce oltre i confini delle loro case.

La legge si riferisce alla voce della donna come “aurat”, termine usato nella legge islamica, la sharia, per indicare le parti intime di un uomo o di una donna che devono essere coperte. Da quando sono saliti al potere i talebani hanno imposto un’interpretazione molto rigida della legge islamica.

Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno condannato la nuova legge dichiarando che essa limita ulteriormente i diritti delle donne, come riporta News18. Martedì scorso, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha chiesto l’abrogazione della legge, definendola “totalmente intollerabile”.

Il portavoce del governo talebano, Zabihullah Mujahid, ha commentato le critiche alla nuova legge dichiarandole “arroganza” e incomprensione o non rispetto della sharia.

La legge, ha dichiarato la portavoce del Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani, “consolida una politica che cancella completamente la presenza delle donne nella sfera pubblica mettendo a tacere le loro voci e privandole della loro autonomia”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!