Vent’anni, un nome che significa “gloria di Dio”, ma anche “dea illustre”, Tecla Insolia ha fatto il suo debutto al Festival del Cinema di Roma fasciata in un elegante tubino nero, senza spalle, che ha lasciato scoperto un dettaglio non sfuggito all’occhio clinico dei critici, ovvero ascelle folte e non depilate.

Un particolare che ha fatto storcere il naso a qualcuno e fatto ritenere a qualche media che fosse la sola cosa importante di cui parlare a proposito della ventenne di origine siciliana, ma cresciuta a Piombino, vincitrice a soli 15 anni di Sanremo Young e con una carriera già affermata come cantante, che sul red carpet della kermesse romana presentava L’Albero, opera prima di Sandra Petraglia.

Possiamo decidere di occuparci dei peli di Insolia oppure del suo ultimo lavoro, definito dalla stessa interprete un ritratto generazionale e una “storia di amicizia, di amore e di morte.

Nella pellicola lei è Bianca, che con la coinquilina Angelica (Carlotta Gamba) è amica, amante – nonostante la presenza di altre fidanzate – e passa le giornate a sniffare cocaina.

Bianca sta nel presente ma ricordandosi del passato, ha la consapevolezza che quello che sta vivendo non sarà per sempre – ha raccontato Insolia a Elle – In questo mi rispecchio: non voglio essere una persona indifferente a quello che succede attorno a me […] Non voglio parlare per un’intera generazione, ma certo viviamo un mondo che sta andando a fuoco. Il sentimento verso il futuro è la paura che accende la rabbia. Spesso la mia generazione è additata come superficiale, indifferente: sono irritata da questo pregiudizio. I giovani scendono in piazza, manifestano, ci mettono la faccia”.

Dopo Sanremo Young, conquistato nel 2019, Tecla Insolia ha avuto di diritto l’accesso a Sanremo, dove si è classificata seconda nella categoria Nuove Proposte con il brano 8 marzo, vincendo sempre a Sanremo il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla per la sezione Nuove Proposte e il Premio “Enzo Jannacci”, quest’ultimo assegnatole” per aver raccontato il ruolo della donna spesso drammaticamente inserito in difficili contesti sociali”.

Parallelamente ha cominciato anche la carriera da attrie, con la parte nella fiction L’Allieva, nel 2018, e Vite in fuga, nel 2020. Nel 2021 invece è stata scelta per prestare il volto a Nada nel film tv sulla cantante, La bambina che non voleva cantare. Sempre nel 2021 è uscito il duetto con Alfa, Ti amo, con cui tornerà a collaborare il prossimo 17 dicembre in Faccio un casino, mentre un anno più tardi è stata impegnata nella serie Rai 5 minuti prima e con il singolo Oro, scritto con Noemi. La prossima primavera, invece, rivedremo Tecla Insolia in L’arte della gioia, diretto da Valeria Golino, già applaudito a Cannes.

Nella serie, ispirata al romanzo del 1976 di Goliarda Sapienza, Insolia è Modesta, una donna siciliana che vedremo crescere nella pellicola, passando dall’infanzia all’età matura, attraverso bufere storiche e tempeste sentimentali, sempre protetta da un infallibile talismano interiore chiamato appunto “l’arte della gioia”.

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