"Ho dovuto smettere di depilarmi". Il TikTok di Imani Futrell e cos'è l'idrosadenite suppurativa

"Spero che le persone mi accettino così per come sono perché i peli sono qualcosa di naturale che tutti hanno", la testimonianza di una tiktoker statunitense in merito alla malattia di Verneuil.

Imani Futrell, 25 anni, è una tiktoker statunitense di New Heaven, in Connecticut che, fin dall’inizio della pubertà, soffre di una rara patologia della pelle, la idrosadenite suppurativa, conosciuta anche come malattia di Verneuil. Si tratta di un disturbo che, dopo la depilazione, causa la formazione di cisti grandi quanto palline da tennis. Queste lesioni si sviluppano in prossimità delle ghiandole apocrine che si trovano vicino ad ascelle, genitali, inguine, zone perineale e intramammarie.

Come riportato da Il Fatto Quotidiano, la convivenza di Imani Futrell con questa patologia, è cominciata durante l’adolescenza, nel momento in cui ha iniziato a depilarsi. La giovane aveva accusato la comparsa di alcune cisti nella zona inguinale e altre parti del corpo: “Devo depilarmi, non posso avere peli sul mio corpo”, aveva pensato all’epoca, ignorando la comparsa dei primi sintomi.

Così ho continuato a depilarmi e osservare che le cisti continuavano a spuntare ancora. E ancora! Sempre solo dopo la depilazione. Così ho deciso di fermarmi e aspettare cosa sarebbe successo.

@mottsworld Replying to @awino_souffle Girl, i was shook when she said i had hidradenitis suppurativa. #hidradenitissuppurativa #hs #acneinversa ♬ What is Dis Huni - Brian Morr

Nel 2021, infatti, l’influencer ha smesso di utilizzare il rasoio perché le provocava infiammazioni sempre più acute. Tuttavia, la decisione di non depilarsi più ha risvegliato dentro di lei un forte senso di disagio causato dalla vista dei peli sul proprio corpo. Lo stigma sociale che circonda la depilazione femminile è ancora molto forte e, proprio per questo, Futrell ha voluto sensibilizzare i suoi follower in merito a questa tematica, parlandone apertamente sul suo profilo TikTok.

Ormai non mi rado da due anni. Scelgo di non farlo perché preferisco rischiare di avere i capelli sotto le ascelle, piuttosto che una ciste. Avere tanti peli lunghi è molto meglio di una grossa palla da softball sotto il braccio.

Spero solo che le persone mi accettino così come sono” – ha proseguito la ragazza – “Perché i peli sono qualcosa di naturale che tutti hanno”. Recentemente, grazie al supporto ricevuto da numerosi utenti online, la 25enne ha dichiarato di sentirsi pronta ad affrontare un’operazione chirurgica che potrebbe aiutarla nel curare la malattia.

Secondo Ketty Peris, professoressa di dermatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la strategia migliore per prevenire le fasi più acute dell’idrosadenite suppurativa dipende principalmente dalle modalità con cui si interviene per curare il disturbo:

Il problema va affrontato con la terapia giusta in base alla gravità. È necessario rivolgersi al dermatologo, che è lo specialista di riferimento per avere un approccio corretto (…). Oggi abbiamo a disposizione diversi farmaci, combinazioni di antibiotici e farmaci biologici come anti-TNFalfa, oltre alla terapia chirurgica.

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