Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 siamo stati chiamati a mettere le lancette dell’orologio avanti di un’ora, come accade da tempo in occasione dell’ultimo fine settimana  di marzo grazie al ritorno dell’ora legale. Questo permetterà di avere giornate più lunghe (via via che ci avviciniamo all’estate farà buio più tardi), ma potrebbe non essere così semplice da assorbire per il nostro fisico. Per qualche tempo, infatti, in tanti risentiranno dell’ora di sonno che ci è stata sottratta.

Nei dispostivi elettronici, quali smartphone, computer e tablet non sarà necessario fare alcun aggiornamento, mentre lo si dovrà fare per gli elettrodomestici e le auto.

Già da qualche tempo si parla della possibilità di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, ipotesi che è stata caldeggiata anche dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) insieme a Consumerismo No Profit, che sono riuscite a ottenere oltre 280 mila adesioni.

Nel corso di questi mesi, secondo le stime di Sima l’adozione dell’ora legale in modo permanente garantirebbe solo nel 2023 un risparmio diretto sulla bolletta elettrica pari a 382 milioni di euro grazie a minori consumi di energia, per circa 720 milioni di kwh. L’importo potrebbe essere maggiore se, come accaduto recentemente, i costi della materia prima dovessero crescere. Tra i benefici c’è anche il taglio delle emissioni di CO2, pari a 200.000 tonnellate in meno. Se invece non ci dovessero essere modifiche normative, nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre si dovranno spostare nuovamente le lancette dell’orologio, questa volta indietro.

Ben diverse, invece, potranno essere le conseguenze a livello personale. Molti medici paragonano questa situazione agli effetti del fuso orario. Per qualche giorno la stanchezza potrebbe iniziare a farsi sentire nel corso della mattinata o nel pomeriggio, ma ci sarà anche chi si sentirà affamato in momenti diversi rispetto a quelli tradizionali. Alcuni potrebbero avere inoltre difficoltà a concentrarsi e alterazioni dell’umore. Non è comunque necessario ricorrere ad alcun farmaco, basterà provare a trascorrere, se possibile qualche momento all’aria aperta o anticipare le proprie abitudini di circa mezz’ora nel weekend.

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