Trasfusioni e trapianto di midollo in utero: è la prima volta al mondo
La piccola si chiama Elianna, è figlia di una coppia americana che vive alle Hawaii e sta benissimo così come la sua mamma che ha partorito senza alcun problema.
La piccola si chiama Elianna, è figlia di una coppia americana che vive alle Hawaii e sta benissimo così come la sua mamma che ha partorito senza alcun problema.
Si tratta di un intervento storico visto che è la prima volta al mondo in cui una bimba, tre mesi prima di nascere, ha ricevuto cinque trasfusioni di sangue e un trapianto di cellule staminali ricavate dal midollo osseo della madre attraverso un ago inserito direttamente nel cordone ombelicale. L’obiettivo era quello di trattare la malattia di cui soffriva la piccola, ovvero l’alfa talassemia maggiore che spesso si rivela letale per il feto. Grazie alle trasfusioni, infatti, il parto è andato bene ma, per capire se il trapianto ha davvero curato la malattia, bisognerà attendere ancora qualche mese.
L’intervento – come scrive l’agenzia di stampa Ansa.it – è stato eseguito all’Ucsf Benioff Children’s Hospital di San Francisco. Nel caso in cui tutto dovesse andare come previsto, ovvero nel caso in cui la malattia fosse stata davvero sconfitta, si tratterebbe di una vera e propria svolta sui trapianti fetali anche per l’anemia falciforme, l’emofilia e altre malattie ereditarie. A scriverlo è l’autorevole New York Times parlando di questa notizia che ha fatto il giro del mondo e che sta dando grandi speranze.
Nel caso specifico sappiamo che la neonata, che si chiama Elianna, figlia di una coppia americana che vive alle Hawaii, sta benissimo così come la sua mamma che ha partorito senza alcun problema. Le cinque trasfusioni di sangue e un trapianto di cellule staminali ricavate dal midollo osseo della madre non hanno avuto alcuna grave conseguenza. Anzi.
La neonata, stando a ciò che trapela, dovrà comunque sottoporsi a trasfusioni di sangue così come gli altri pazienti che soffrono della sua stessa malattia. Come ribadito, infatti, non è chiaro – né si possono avanzare ipotesi al momento – se questo tipo di trattamento sia riuscito a combattere l’alfa talassemia maggiore, malattia di cui soffriva la piccola. Bisognerà attendere ancora un altro po’ di tempo.
Giornalista e Videoreporter, nato e cresciuto a Catania. Attratto dal mondo del giornalismo fin dalla nascita, ha trasformato la sua più grande passione in un lavoro: racconta storie senza filtri, senza pregiudizi. Da buon sicilian...
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