In Marocco tre uomini hanno violentato per mesi una bambina di 12 anni, che è poi rimasta incinta, ma a causa delle numerose attenuanti concesse dai giudici due dei tre uomini sconteranno solo 18 mesi di carcere, mentre il terzo sconterà due anni.

Migliaia di persone stanno scendendo per le strade e nelle piazze, in queste settimane, per protestare contro questa sentenza di stupro. A riportare la storia della vittima, chiamata dai giornali con la sola iniziale del suo nome, “S”, è stata la sociologa Soumaya Naamane Guessous, che ha scritto una lettera aperta al ministro della Giustizia poi pubblicata sul giornale Le360.

Nella lettera si legge che la bambina, S, vive a Tiflet, e mentre era sola in casa, nella primavera del 2021, un uomo che adesso ha 22 anni l’ha stuprata per diversi giorni. Alle violenze si è poi aggiunto un secondo uomo di 37 anni, parente del primo, e un terzo uomo, che era un vicino di casa di S, che ora ha 32 anni.

Gli uomini hanno minacciato S. intimandole che se avesse detto a qualcuno degli stupri avrebbero ucciso lei e la sua famiglia. Dopo mesi, uno degli uomini si è accorto della pancia di S, e ha messo in giro la voce che la bambina fosse una ragazza “di facili costumi”. Il padre di S, avvisato di queste voci, ha portato la figlia dal medico: la 12enne era incinta di 8 mesi.

Il 9 marzo del 2022 il padre di S. ha parlato con la polizia e i tre uomini sono stati arrestati. Pochi giorni dopo, il 15 marzo, S. ha partorito e il test del DNA ha fornito le prove che la gravidanza era la conseguenza di uno degli stupri. Comunque, in Marocconessuna legge obbliga lo stupratore a riconoscere il bambino, tanto meno a mantenerlo”, ha scritto Guessous.

I tre uomini sono stati processati a Rabat, la capitale marocchina, condannati uno a 2 anni e gli altri due a 18 mesi, e sono stati obbligati a risarcire alla famiglia un totale di circa 4.500 euro.

Il 5 aprile 2023 c’è stato un nuovo presidio fuori dal tribunale di Rabat per denunciare come la libertà concessa ai giudici nei casi di stupro si traduca molto spesso in impunità per gli stupratori.

Infatti, il codice penale marocchino prevede pene molto superiori a un paio di anni di carcere in caso di violenza sessuale, e lo stupro di un minore può essere punito con la prigione da 10 a 20 anni, ma il codice lascia la totale discrezionalità ai giudici per quanto riguarda le circostanze attenuanti.

Stephanie Willman Bordat, di Mobilizing for Rights Associates (MRA), un’associazione con sede a Rabat che si occupa di diritti di donne e bambine, ha detto alla stampa che i problemi di procedura penale marocchini lasciano liberi i giudici di “basare le loro decisioni su stereotipi sessisti”, aggiungendo che nei casi di violenza sessuale su minori o donne, l’applicazione delle circostanze attenuanti “per favorire l’impunità dei colpevoli è molto diffusa”.

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