I carabinieri di Bassano del Grappa (Vicenza), nel corso di un’operazione antidroga, hanno identificato i resti di un feto di 6 mesi all’interno di un’ampolla di vetro che, oltre al corpicino, conteneva anche un liquido chimico di conservazione. Il ritrovamento risale a venerdì 16 giugno 2023 e, per il momento, gli inquirenti non escludono nessuna pista.

La scoperta dell’ampolla è avvenuta nel corso di un intervento attuato dai carabinieri per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio vicentino. Come riportato dal Giornale di Vicenza, durante il controllo di un’area verde in cui le forze dell’ordine sospettavano di recuperare delle dosi nascoste da qualche spacciatore, tra i cespugli che stavano analizzando sono stati rinvenuti il contenitore di vetro e il feto di 6 mesi.

Poco dopo il ritrovamento, le forze dell’ordine hanno informato la procura di Vicenza che, proprio in questi giorni, sta valutando l’opzione di richiedere delle analisi più accurate, in modo da fare chiarezza sulle origini della vicenda e identificare un possibile sospettato. Nel frattempo, il corpicino è stato messo sotto sequestro e, tra le varie ipotesi vagliate dagli investigatori, rientra anche quella del possibile utilizzo del feto per la realizzazione di un rito satanico.

Il feto, nel satanismo, ha un potenziale occulto molto forte”, ha dichiarato la criminologa Beatrice Ugolini, laureata in Filosofia con una tesi in demonologia, sulla pagine de La Nuova Sardegna: “Poi c’è la componente della ‘sfida a Dio’, la blasfemia, la profanazione della creatura che è più cara a Dio”. Inoltre, secondo il parere di Massimo Cotroneo, commissario della squadra antisetta della Polizia di Stato trattandosi di un fenomeno marginale di cui si parla quando accadono fatti particolari che implicano un reato, come questo” è molto difficile rilevare la presenza di questi fenomeni sul territorio nazionale: “Ma, al netto di questo, non direi che in Italia esista un’allarme sette sataniche”.

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