USA, cosa accadrà se la pillola abortiva Mifepristone sarà messa al bando
Gli USA trattengono il fiato mentre si attende la sentenza di venerdì, sul caso della messa al bando della pillola abortiva Mifepristone da parte di un giudice texano.
Gli USA trattengono il fiato mentre si attende la sentenza di venerdì, sul caso della messa al bando della pillola abortiva Mifepristone da parte di un giudice texano.
Mifepristone è la pillola abortiva più utilizzata in USA, il metodo più sicuro ed efficace di aborto farmacologico, ma ora un’azione legale in Texas minaccia di ritirare il farmaco dagli scaffali a livello nazionale, come riporta la BBC.
La sentenza, emessa dal giudice federale del Texas Matthew Kacsmaryk, che ha condannato la pillola come pericolosa nonostante i molteplici studi abbiano dimostrato il contrario, si applicherebbe a tutto il Paese.
Kacsmaryk ha ora sospeso la sua decisione per sette giorni per dare all’amministrazione Biden il tempo di ricorrere in appello. Se venerdì la corte d’appello, però, si rifiuterà di sospendere la sentenza di Kacsmaryk, è probabile che l’amministrazione Biden si appelli all’Alta Corte.
Ma cosa succederebbe se Mifepristone venisse davvero messa al bando?
Il Mifepristone è la prima delle due pillole raccomandate dalla Food and Drug Administration (FDA) per interrompere una gravidanza e blocca un ormone chiamato progesterone, che aiuta l’organismo a mantenere l’interno dell’utero, processo necessario per portare avanti la gravidanza. Il Mifepristone interrompe efficacemente la gravidanza, mentre il secondo farmaco, il misoprostolo, svuota l’utero. Dal 2016, gli USA hanno approvato l’uso di Mifepristone fino alle 10 settimane.
Il Mifepristone non viene utilizzato solo per l’aborto farmacologico, ma anche per trattare le donne che hanno subito aborti spontanei e la sindrome di Cushing, una condizione legata agli ormoni. Il farmaco è utilizzato in più della metà degli aborti negli Stati Uniti.
Scrivendo che la sentenza “infliggerebbe gravi danni alle donne, al sistema medico e al pubblico” se entrasse in vigore, lunedì il Dipartimento di Giustizia ha chiesto alla Corte d’Appello del Quinto Circuito degli Stati Uniti di bloccare temporaneamente la sentenza del giudice Matthew Kacsmaryk mentre si svolge il processo d’appello.
“Se i tribunali possono annullare le approvazioni dei farmaci senza tenere conto della scienza e delle prove, o della complessità necessaria per valutare pienamente la sicurezza e l’efficacia dei nuovi farmaci, qualsiasi medicinale rischia di avere lo stesso esito del mifepristone”, hanno avvertito più di 250 aziende farmaceutiche e biomediche in una lettera aperta per condannare la sentenza.
Gli esperti legali hanno sostenuto che la FDA non è tenuta ad applicare la sentenza di Kacsmaryk, anche se dovesse entrare in vigore.
La sentenza “non obbliga” formalmente la FDA a sequestrare le pillole e a toglierle dal mercato, ha affermato David S. Cohen al Guardian, professore di legge alla Drexel University che si occupa di diritti riproduttivi, e lascia all’amministrazione Biden la libertà di applicare la cosiddetta “discrezionalità di applicazione”, che comporterebbe l’emanazione di linee guida per proteggere la distribuzione del Mifepristone.
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