Errata Corrige importante: misgendering sul caso stupro-suicido in ospedale
Abbiamo fatto un errore di misgendering, seppur in buona fede, ed è giusto chiedere scusa e rimediare, per quanto possibile.
Abbiamo fatto un errore di misgendering, seppur in buona fede, ed è giusto chiedere scusa e rimediare, per quanto possibile.
Venerdì scorso vi abbiamo riportato la notizia di un caso di stupro che sarebbe avvenuto all’ospedale di Vizzolo Predabissi, nel milanese, conclusosi con il suicidio della vittima.
Tutti i media che hanno riportato la notizia, inclusi noi, hanno parlato erroneamente di “ragazza”; scriviamo “erroneamente” perché, come specificato in una lettera fatta pervenire dagli amici della vittima alla pagina Instagram Collettivo_kasciavit, si trattava in realtà di un ragazzo trans.
“Stamattina i giornali hanno raccontato la morte del nostro amico, avvenuta il 28 sera – si legge nella lettera – Dopo essersi presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi in uno stato di fragilità mentale, ha subito uno stupro da parte di un altro paziente.
Dopo aver riportato immediatamente l’accaduto allo staff è stato portato all’ospedale Mangiagalli, dove sono state confermate le lesioni compatibili con l’abuso”. Il ragazzo, tuttavia, “è stato portato nuovamente all’ospedale dove era avvenuta la violenza per un ricovero sociale, una misura d’emergenza per le persone che non hanno un luogo dove andare per essere al sicuro. Poco dopo, si è buttato dal quarto piano morendo sul colpo”.
Secondo quanto si apprende da ciò che gli amici hanno raccontato, il ragazzo si era recato al pronto soccorso perché arrivava da una situazione di abuso familiare. Purtroppo, e inspiegabilmente visto quanto raccontato, i media hanno fatto un errore di misgendering.
“Nonostante fosse un ragazzo trans i cui pronomi maschili erano chiaramente indicati sui suoi profili social, tutti i giornali l’hanno chiamato ‘donna’ e l’hanno indicato con i suoi vecchi pronomi femminili. Abbiamo tante domande su quello che è successo”.
A far arrabbiare gli amici, inoltre, il fatto che lo stupro sia avvenuto in quello che dovrebbe essere considerato un “luogo protetto come un ospedale”, e la solitudine in cui il ragazzo è stato lasciato ad affrontare “un evento traumatico e con un presente psichiatrico difficile e ben documentato”, “solo e senza tutele”.
Non possiamo, da parte nostra, fare altro che scusarci profondamente con gli amici della vittima per l’errore fatto, seppur in totale buona fede; sappiamo quanto il misgendering faccia soffrire e sia penalizzante per le persone che lo subiscono, per questo motivo ci sembra doveroso riscrivere l’articolo originale, che trovate di seguito, utilizzando i giusti pronomi.
Un ragazzo di 20 anni ha denunciato di essere stato violentato da un 28enne su una barella del pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, a Milano.
Mercoledì 29 maggio, dopo aver denunciato immediatamente la violenza sessuale avvenuta nella notte, il giovane si è suicidato, lanciandosi dalla finestra del quarto piano dell’ospedale.
Come riporta la stampa lunedì il ragazzo si trovava al pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi per le cure, proprio come l’uomo che il 20enne ha subito denunciato come l’autore della violenza, un 28enne, residente nella zona, magazziniere.
Quando il giovane, poi, è stato spostato in ambulatorio, secondo quanto subito denunciato dalla vittima, il 28enne l’ha raggiunto e violentato su una barella. Il ragazzo ha subito chiesto aiuto ai sanitari, che hanno contattato le forze dell’ordine. Quando i carabinieri di Melegnano sono arrivati all’ospedale hanno fermato l’uomo per violenza sessuale su istanza della procura di Lodi: il 28enne, quando i carabinieri sono giunti sul posto, era ancora al pronto soccorso e dormiva.
L’uomo è stato poi interrogato dal giudice per le indagini preliminari, Francesco Salerno, a cui ha negato la violenza sessuale, parlando di un rapporto consensuale avvenuto dopo una breve conoscenza in attesa delle cure.
Secondo quanto riferito, il 28enne era uscito con degli amici la sera di lunedì, e aveva fumato marijuana e bevuto molto alcol, tanto da non ricordare niente di quanto accaduto. Il 28enne ha infatti dichiarato di essersi risvegliato al pronto soccorso, portato lì dall’ambulanza chiamata per lui dai suoi amici, preoccupati per il suo stato di incoscienza. Al pronto soccorso avrebbe poi conosciuto il giovane, che quando è stato spostato nel reparto visite sarebbe stato raggiunto da lui e, secondo quanto riferito da lei, violentato su una barella, violenza che l’uomo ha negato.
Dopo la denuncia, il ventenne è stato portato al centro antiviolenze della Mangiagalli e da lì di nuovo a Vizzolo, stavolta però ricoverato in Ginecologia, con una prognosi di 20 giorni; arrivato al reparto, però, si è lanciato nel vuoto dal quarto piano.
La pm Martina Parisi ha chiesto la custodia cautelare in carcere per il 28enne e anche l’avvocata di lui, Emanuela Portugalli, non ha chiesto la scarcerazione.
In queste ore i carabinieri di Melegnano e San Donato Milanese stanno indagando su quanto accaduto, e verranno analizzate le riprese delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale, mentre è stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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